Sant'Agata, imprenditore spara al figlio
dentro casa ma la pistola è sparita

Sant'Agata, imprenditore spara al figlio dentro casa ma la pistola è sparita
di Vincenzo De Rosa
Sabato 23 Maggio 2020, 08:55 - Ultimo agg. 09:03
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È detenuto dalla tarda serata di giovedì presso il carcere di Benevento Antonio Libardi, imprenditore 59enne di Sant'Agata de' Goti, pregiudicato, ritenuto responsabile del ferimento, con un colpo d'arma da fuoco, del figlio 26enne all'interno della proprietà di famiglia alla frazione Bagnoli. I reati che vengono imputati a Libardi sono tentato omicidio, detenzione e porto illecito di armi. Accuse che sarebbero state, sin da subito, respinte dal 59enne. Giornata trascorsa in carcere quella di ieri, in attesa dell'interrogatorio di garanzia che lo vedrà comparire dinanzi al gip difeso dai suoi due avvocati, Danilo Riccio e Osvaldo Piccoli.

Intanto è proseguita l'attività di indagine da parte dei carabinieri della compagnia di Montesarchio. Diversi gli elementi sui quali si starebbe concentrando l'attenzione degli inquirenti. Il primo è sicuramente rappresentato dall'arma da fuoco dalla quale sarebbe stato esploso il colpo che ha colpito il 26enne. Si tratterebbe di una pistola calibro 38, non ancora rinvenuta. Altro punto importante per le indagini, quello rappresentato dai rapporti esistenti tra padre e figlio e quindi l'eventualità che, già in passato, possano esserci stati diverbi e tensioni tra i due. Importanti, a questo punto, saranno le testimonianze raccolte già nella giornata di mercoledì, a partire dalla segnalazione in seguito alla quale la centrale operativa dell'Arma aveva fatto scattare l'allarme.

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In attesa, anche, dei risultati dei tamponi per lo stub, ai quali il 59enne era stato sottoposto per rilevare la presenza di tracce di polvere da sparo; oppure dell'eventualità che lo stesso Libardi possa fornire una propria versione dei fatti (qualora non si avvalesse della facoltà di non rispondere) nel corso dell'interrogatorio di garanzia dinanzi al gip. Nella giornata di oggi non dovrebbero esserci nuovi sopralluoghi dopo quello che mercoledì aveva impegnato i militari delle stazioni di Sant'Agata de' Goti e Airola per diverse ore, assieme a quelli della compagnia di Montesarchio nella proprietà dei Libardi a Bagnoli, dove sorgono sia le abitazioni che gli uffici e le officine dell'impianto di demolizione, l'attività di famiglia.

L'ipotesi alla quale starebbero lavorando gli inquirenti, e che avrebbe portato all'arresto del 59enne, è quella secondo cui sarebbe stato il padre a sparare al figlio poco prima delle 7 di mercoledì mattina mentre questi si trovava lungo la strada interna che attraversa la proprietà di famiglia. Il 26enne, ferito alla spalla e trasportato all'ospedale «Sant'Alfonso Maria de' Liguori» sarebbe stato dimesso nel pomeriggio e dichiarato guaribile con una prognosi di sei giorni. 

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