«Schola cantorum» 40 anni di cultura e l'agenda affollata

«Schola cantorum» 40 anni di cultura e l'agenda affollata
di Michele Palmieri
Martedì 14 Marzo 2023, 08:29
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Quarant'anni di attività nel 2024, tantissime iniziative in cantiere e nuovi obiettivi da raggiungere. Il lavoro dell'Ente culturale «Schola Cantorum San Lorenzo Martire Nicola Vigliotti» di San Lorenzello non accenna a fermarsi e non conosce pause. Quella guidata ormai in maniera «bulgara» da Alfonso Guarino, è probabilmente una delle associazioni del territorio sannita con più storia. Non c'è un segreto, nessuna formula magica e nessun elisir di lunga vita che va svelato. La forza sta tutta nella volontà di non perdere quel grande bagaglio tradizioni popolari e culturali che senza l'impegno e il sacrificio profuso da tutti i soci andrebbero perdute.
Su questo aspetto Guarino è molto chiaro: «Da sempre, fin dalla nascita dice la nostra associazione si è adoperata per tutelare quelle tradizioni che altrimenti andrebbero via via scomparendo. Il nostro è un esercizio quotidiano e vivente di memoria storica. E questo è anche il motore di tutto il nostro fare».

A descrivere in realtà l'anima dell'Ente, fu la stessa Maria Luisa d'Aquino che nel 1984 ne salutò la nascita proprio sulle colonne de «Il Mattino», scrivendo: «La fondazione dell'Ente rappresenta il risveglio dell'amore per la cultura, per le arti nobili, un ritorno all'umanesimo».

Già, perché il legame tra l'Ente e Maria Luisa d'Aquino - sabato scorso l'associazione le ha dedicato un calendario e alcuni testi, introvabili, della poetessa saranno ripubblicati grazie anche all'impegno di Rai Libri - fu viscerale. Come l'amore per San Lorenzello. Sentimento questo che è anche alla base di tutto l'impegno dell'Ente.

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Impegno che nel corso degli anni è stato anche diversificato e rinnovato. «Nel tempo ha aggiunto Guarino si è pensato ad un lavoro più ampio che andasse oltre l'attività canora e affrontasse i problemi del rilancio di San Lorenzello e dell'intero comprensorio della valle del Titerno». Compito questo che oggi è appannaggio del settore giovani» dell'Ente che, ha spiegato Guarino, «si muove con passione cercando di aggregare non solo le nuove generazioni di San Lorenzello ma dell'intero comprensorio». A dimostrazione di ciò, anche il progetto integrato in "Scuola Viva" - che sta per partire in sinergia con il locale istituto comprensivo «Mazzarella» con il quale si cercherà di tramandare le antiche tradizioni popolari.

Come detto, il ventaglio delle attività è ampio. L'Ente, infatti, è componente del cda della «Fondazione MassoneCerza»; è socio fondatore insieme al Comune di San Lorenzello, al Comune di Amaseno e alla Basilica di San Lorenzo Fuori le Mura di Roma, dell'associazione internazionale «Città di San Lorenzo». Dal 2019 è associato al Gal Titerno. Al suo interno l'Ente ospita anche il «Laboratorio d'arte e cultura teatrale Karol Wojtyla», il «Laboratorio Musicae Popularis Coetus» che è promotore di concerti o iniziative musicali, l'Orchestra stabile «Ars Nova Laurentii» che ha l'obiettivo di diffondere la cultura musicale e poi un bimestrale informativo sull'attività dell'associazione, «il 2 punto 0», che è anche uno strumento di approfondimento su diversi temi storici e di attualità sempre con un occhio attento al territorio.

Diversi anche i premi che sono stati assegnati all'Ente nel corso di questi intensi anni di attività. Nel 2015 l'associazione risultò vincitrice del «Premio nazionale Anselmo Mattei» mentre nel 2019 fu la volta del «Premio Cesvob». Una delle ultime iniziative che a breve sarà presentata è invece nata in collaborazione con l'Istituto storico «Sannio Telesino» e riguarderà l'istituzione di un premio nazionale di letteratura dedicato al compianto don Nicola Vigliotti» con due sezioni, una per gli autori e l'altra riservata alle scuole, anche per rappresentare il grande impegno del sacerdote che per anni è stato un attento formatore e guida del liceo «Sodo» di Cerreto Sannita.
«La nostra ha concluso Guarino è una vera e propria missione. Anche le iniziative che sono portate avanti con passione e sacrificio, senza una sinergia con alcune aziende illuminate sarebbero impossibili da realizzare. Ecco, questo mecenatismo ritrovato può rappresentare una traccia per lo sviluppo culturale delle aree interne e contrastare così il deserto dell'emarginazione e ravvivare un tessuto sociale che perde ogni giorno un enorme capitale umano».
 

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