Scuole, assenze e paura a Benevento:
«Misure per bus e mascherine»

Scuole, assenze e paura a Benevento: «Misure per bus e mascherine»
di Oreste Tretola
Mercoledì 12 Gennaio 2022, 10:16 - Ultimo agg. 13 Gennaio, 17:24
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Una ripresa quasi normale quella di ieri per le scuole dell'infanzia, elementari e medie a Benevento. Rispetto alle superiori il ritorno è stato meno traumatico; gli studenti più piccoli appaiono ben predisposti a rispettare le normative anti contagio. «Ci sono diversi assenti per Covid, però l'affluenza è buona e la situazione è sotto controllo. Qualche genitore dice la preside dell'istituto comprensivo «Giovanni Pascoli» - ha titubato nel mandare a scuola i propri figli. Abbiamo anche qualche docente a casa. I bambini non hanno ancora concluso la campagna vaccinale, ma noi, come istituto, abbiamo fatto il nostro dovere. Da parte degli alunni abbiamo riscontrato grande diligenza nel rispettare le regole. Cerchiamo anche di mantenere la giusta aerazione delle aule. Ci auguriamo di non avere contagi nel personale, sarebbe una questione difficile da gestire». Situazione non preoccupante anche all'istituto comprensivo «Federico Torre», come spiega la dirigente Marialuisa Fusco: «Il numero più alto di assenze lo abbiamo rilevato tra la scuola d'infanzia, con il 50%, e la primaria, con circa il 30%; per la media si è attestato al 17,3%. Per alcune classi è stata attivata la didattica digitale integrata su richiesta dei genitori. Abbiamo qualche assenza tra il personale, ma il potenziamento dell'organico Covid ci ha aiutato. Tra i ragazzi denoto grande responsabilità nel rispetto delle regole. Riprenderanno anche le attività extrascolastiche e gli altri progetti». L'assessora all'istruzione del Comune di Benevento, Maria Carmela Serluca, commenta così la situazione: «Nelle scuole pubbliche abbiamo registrato una discreta affluenza, certamente ci sono degli assenti per Covid. Quanto alla mensa, abbiamo convocato l'apposita commissione mensa per domani alle o15. Serve prendere decisioni più operative, coordinando i rappresentati dei genitori e degli istituti».

Più variegata la situazione in provincia. In oltre un terzo dei comuni sanniti ieri le scuole sono rimaste chiuse, sia causa Covid che per avverse condizioni meteo. Le amministrazioni comunali di San Bartolomeo in Galdo, San Giorgio del Sannio e Cerreto Sannita hanno bloccato la ripresa delle lezioni. Ad Apice è stato disposto uno screening per la popolazione scolastica prima del ritorno in aula. E il Codacons ha annunciato che denuncerà i sindaci di oltre 70 comuni campani che non hanno rispettato le disposizioni del Governo e la decisione del Tar Campania sullo svolgimento delle attività didattiche in presenza. 

Ma proprio in relazione alla didattica in presenza con un post su Facebook il primo cittadino di Benevento è tornato implicitamente a criticare la linea del Tar alla luce dell'elevato numero di contagi registrato in Campania: «Continuo a sostenere che sospendere, in questo periodo invernale, che è il massimo periodo di coltura del virus, per recuperare nei primi 15 giorni di giugno, sarebbe saggio ed opportuno».

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Torna verso la normalità la situazione negli istituti superiori, dopo l'elevatissimo numero di assenze registratosi nella giornata di lunedì.

Gli studenti avevano scelto di scioperare per salvaguardare la loro sicurezza.

Proprio ieri è arrivata una nota di protesta della Consulta provinciale degli studenti: «Noi studentesse e studenti della provincia di Benevento ci siamo ritrovati negli scorsi giorni a non avere alcuna certezza in merito al rientro a scuola. Siamo stati al centro del dibattito politico e del braccio di ferro fra le realtà nazionali, regionali e cittadine, senza che però una vera soluzione si sia trovata. La didattica a distanza è servita in passato come soluzione tampone, nel tentativo di salvaguardare la salute delle persone. Ma la Dad, nata come misura eccezionale, ha i suoi limiti e non può durare per sempre. A distanza di quasi due anni dall'inizio della pandemia, non è concepibile la persistenza di una sterile opposizione fra didattica in presenza e a distanza: bisogna salvaguardare prima di tutto la vera scuola, che si fa in presenza, ed agire in maniera realmente utile risolvendo le criticità». La Consulta provinciale degli studenti, conclude la nota, «ritiene opportuno che si abbandonino le strumentalizzazioni politiche e che finalmente si mettano in sicurezza le nostre scuole. Il nostro appello è alle istituzioni tutte, affinché lavorino coese ed in modo costruttivo per garantire agli studenti una ripresa delle attività nella massima sicurezza individuale e collettiva».

Un clima di dissenso che Luigi Mottola, responsabile territoriale dell'Anp, si augura termini presto: «Stiamo facendo il massimo per garantire le lezioni in presenza. C'è purtroppo qualche problema sulla sostituzione di docenti e personale, soprattutto nei plessi di montagna. Ci sono difficoltà anche nella gestione delle mense. Registriamo molte assenze per quanto riguarda la scuola d'infanzia. I problemi strutturali sono sempre i soliti, sono mancati gli interventi». Il problema principale quindi resta sempre quello dell'inadeguatezza strutturale degli edifici scolastici, come ricorda Amleto De Nigris della Uil Scuola Benevento: «Siamo in una situazione di estrema incertezza. Abbiamo richiesto fin dall'inizio della pandemia le lezioni in presenza. Sarebbero serviti interventi strutturali mirati, ma i nostri appelli non sono stati ascoltati. Non è semplice per un dirigente scolastico assicurare la didattica in presenza in queste condizioni».

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