Scuola, è allarme: «Sannio falcidiato dai tagli»

Lo scenario: aumento delle reggenze e comunità ulteriormente penalizzata

L'assessora regionale Lucia Fortini e il presidente della Provincia Nino Lombardi
L'assessora regionale Lucia Fortini e il presidente della Provincia Nino Lombardi
Venerdì 19 Maggio 2023, 21:19 - Ultimo agg. 21:21
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Dimensionamento scolastico, nel Sannio sindacati e dirigenti lanciano l'allarme ma la Provincia, per ora, non recepisce l'appello lanciato da Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals, Gilda Unams e Anp (Associazione nazionale presidi). A destare preoccupazione è la “razionalizzazione” prevista dall’articolo 99 dell’ultima  finanziaria con l'obiettivo dichiarato di produrre «risparmi che andranno da 5,4 milioni nel 2024 fino a 88 milioni nel 2032» effetto «del minor fabbisogno di dirigenti scolastici e di direttori dei servizi generali e amministrativi». Per i sindacati e l'Anp «si scrive dimensionamento scolastico, ma si legge tagli. L’effetto si vedrà soprattutto dal 2024/25, le fusioni sono concentrate per il 70% nel Mezzogiorno e la più penalizzata dovrebbe essere la Campania con circa 150 scuole autonome in meno; e al suo interno il Sannio potrebbe essere il più falcidiato dai tagli».

Dopo aver ricordato che se entro fine maggio Provincia e Regione non formuleranno una loro ipotesi sarà il Mim ad effettuare le “operazioni”, e che «gli attuali parametri minimi per la costituzione delle autonomie scolastiche si innalzano da 600 (400 per i comuni montani) alunni a 900/1.000», sindacati e Anp fanno sapere di ritenere doveroso «che tutte le forze sociali e politiche del territorio compiano il massimo sforzo unitario per garantire appieno il diritto allo studio di tutti i nostri ragazzi».

La loro previsione è che «si registrerà un aumento delle scuole prive di dirigente scolastico e di dsga, da assegnare in reggenza, con tutte le disfunzionalità che ne conseguono e noi nel Sannio sappiamo già cosa significa: da oltre un decennio abbiamo scuole normo-dimensionate in reggenza, che sono in seria difficoltà: dirigenti scolastici che riescono a passare forse un giorno a settimana per occuparsi delle scuole che l’Ufficio scolastico regionale ha affidato, spesso, senza che loro neanche lo chiedessero. Inoltre ci sarà un’ulteriore taglio di collaboratori scolastici ed assistenti amministrativi e tecnici, taglio di docenti e ampliamento della possibilità che si costituiscano cattedre orario esterne tra Comuni molto distanti».

«Di queste problematiche - fanno sapere - vorremmo parlare al tavolo provinciale del dimensionamento con il presidente della Provincia, ma anche con la deputazione sannita, con l’assessore regionale all’Istruzione, con i sindaci, con i dirigenti scolastici, per confrontarci sulla gravità della situazione, facendoci parte attiva e tempestiva per evitare che le scelte siano prese altrove, e condividere il risultato con le genti sannite. Non possiamo più aspettare, con il timore che gli ultimi presidi culturali sul territorio rischino di scomparire, aggravando la situazione già precaria del nostro Sannio e aumentando i divari esistenti».

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