Scuole a Benevento, settimana corta
contro la crisi energetica

Scuole a Benevento, settimana corta contro la crisi energetica
di Oreste Tretola
Venerdì 26 Agosto 2022, 07:56 - Ultimo agg. 17:26
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Un giorno in meno per ridurre i consumi e far fronte al caro energia. La settimana corta è un'esigenza impellente anche per le scuole di Benevento e provincia. Se ne è parlato ieri a Palazzo Mosti in un incontro al quale hanno preso parte il sindaco Clemente Mastella, il presidente della Provincia Nino Lombardi, i rappresentanti del mondo dell'istruzione e la dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale Mirella Scala.

Il dialogo è stato caratterizzato dal comune intento di arrivare ad una decisione unanime e pienamente condivisa, per non avere soprattutto ripercussioni negative sull'attività formativa e per affrontare eventuali complicazioni e difficoltà prima dell'inizio dell'attività scolastica previsto per il 13 settembre.

Il taglio di un giorno viene ipotizzato per le scuole di qualsiasi grado, di Benevento e provincia, e porterà con sé inevitabilmente una riorganizzazione del lavoro negli istituti e una rimodulazione degli orari per i trasporti pubblici. L'ultima parola sulla questione spetterà, nel pieno rispetto dell'autonomia scolastica, agli organi apicali delle singole realtà: il collegio dei docenti e il consiglio d'istituto.

Il primo cittadino Clemente Mastella ha guidato la riunione e ha espresso il suo pensiero al termine della stessa: «Abbiamo responsabilizzato tutti, insieme al presidente della Provincia e alla provveditrice scolastica, in merito alla situazione. Ora i dirigenti dovranno decidere in autonomia perché non surroghiamo le loro responsabilità e i loro diritti e doveri. Ci dovrà essere un dialogo anche con le famiglie per arrivare alla decisione definitiva. Certamente dobbiamo ridurre le spese per quel che riguarda il gas, avremo un inverno terribile. Siamo in economia di guerra e dobbiamo fare il possibile tutti per risparmiare sia in città che in provincia. Serve grande solidarietà tra noi, in primis nel mondo della scuola. Il presidente Lombardi ha chiesto, in merito al sabato libero, che ci sia una maggiore disponibilità sul piano dei trasporti per gli studenti pendolari. Abbiamo preso questo impegno, serviva una scelta unanime e c'è stata». Il numero uno della Rocca Nino Lombardi si è soffermato sulla questione, affrontando anche l'argomento riguardante la ristrutturazione degli edifici scolastici superiori: «La settimana corta è la diretta conseguenza di una crisi energica che purtroppo c'è. È un disagio che si presenterà nel prossimo autunno-inverno. Istituzioni e dirigenti si sono riuniti per concertare un'azione per il contenimento dei consumi, è un obbligo. Ci siamo anticipati per evitare anche disagi di carattere formativo e scolastico. Mi sembra che il dialogo sia stato proficuo e consapevole, aspettiamo la proposta degli istituti. Gli istituti superiori cittadini sono datati, è un dato di fatto; dobbiamo rispettare la sicurezza e serve un abbattimento e una ricostruzione. Il trasferimento della popolazione scolastica non è semplice perché non è facile trovare edifici disponibili. Con i dirigenti lavoreremo per evitare disagi. Le comunicazioni ai presidi su eventuali trasferimenti dovranno ovviamente arrivare in netto anticipo per poter organizzare al meglio lo spostamento».

A monitorare la situazione ci sarà anche l'Ufficio scolastico provinciale: «Le motivazioni sono quelle che tendono al risparmio energetico e sono giustificate. C'è l'autonomia scolastica e si è attivata una collaborazione interistituzionale - ha spiegato la provveditrice Mirella Scala - L'auspicio è che si arrivi ad una soluzione condivisa ed unanime. Se si arriverà ad un'unica decisione ci si può auspicare anche un riassetto del sistema dei trasporti. Tutto andrà a beneficio degli alunni. Ora toccherà decidere alle scuole, in piena autonomia, nei consigli di istituto e nei collegi dei docenti. Noi, come ufficio, opereremo un monitoraggio per capire le opzioni emerse. Tutto dovrà avvenire prima dell'apertura delle scuole». 

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