Serie A, ok della Figc al trust Salernitana
ma Vigorito chiede gli atti per il ricorso

Serie A, ok della Figc al trust Salernitana ma Vigorito chiede gli atti per il ricorso
di Luigi Trusio
Giovedì 8 Luglio 2021, 08:35 - Ultimo agg. 21:07
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È andata esattamente come l'avevano programmata. Il Consiglio federale ha accettato il trust prima impacchettato e poi infiocchettato secondo le indicazioni dei legali della Figc che, per espressa volontà di Gravina, avrebbero dovuto indirizzare il pool di estensori per conto dei granata verso una risoluzione rapida e indolore. La Salernitana è ammessa al prossimo torneo di serie A. Nessuno stravolgimento dunque, visto che è stata rispettata alla lettera, uno step dopo l'altro, l'impalcatura giuridica costruita dagli avvocati della Federazione. Decisiva la relazione introduttiva di Gravina, che in qualche modo ha orientato la votazione quasi unanime (il solo presidente della Lega B, Mauro Balata, si è astenuto, assenti Lotito e Pasini della Feralpisalò, entrambi inibiti) e che si è basata essenzialmente sul parere favorevole espresso dalla Covisoc sul nodo dell'autonomia finanziaria, oltre che sulle determinazioni a cui sono giunti gli esperti federali capeggiati da Giancarlo Viglione. Il trust della Salernitana è molto più «blind» e quindi aderente ai parametri fissati. Il Benevento tuttavia vuole vederci chiaro ed è pronto a far valere i suoi diritti. Il club giallorosso, in sostanza, ritiene di essere già stato danneggiato, quando la scadenza del 25 giugno (non corredata tuttavia dalla perentorietà nella specifica delibera del Consiglio federale che regolava le multiproprietà) è stata ulteriormente prorogata per consentire alla Salernitana di aggiustare il trust. Gravina ha confermato che il Benevento «ha inviato una diffida con richiesta di accesso agli atti che non sarà impedita (anche se fino a ieri non era stato ancora consentito ai legali del club sannita di visionare la documentazione, ndr) perché bisogna lavorare con la massima trasparenza. Abbiamo messo al primo posto il valore sportivo di una realtà nel rispetto delle norme. Il Benevento ha tutto il diritto di poter chiedere verifiche o tutelare i propri interessi».

La società presieduta da Oreste Vigorito vuole solo accertarsi che tutto sia avvenuto nel rispetto delle regole e delle tempistiche. Più di un dubbio è stato sollevato anche in merito al fatto che il primo trust presentato dagli incaricati di Lotito non recasse la vidimazione notarile così come previsto espressamente in questi casi. Una volta che i faldoni con il copioso carteggio saranno nelle mani dei legali che rappresentano il Benevento (a cominciare da Teodoro Reppucci, del quale il patron giallorosso si è spesso avvalso per dirimere controversie amministrative, tributarie e sportive, ma sarebbe previsto il coinvolgimento anche di un importante studio romano), inizierà la fase di studio e approfondimento. Da quelle che saranno le valutazioni emerse, dipenderà l'eventuale ricorso. L'interesse ad andare fino in fondo, nella circostanza specifica, non è solo del Benevento, bensì dovrebbe riguardare l'intero sistema calcio. «Saremo molto vigili perché tutto ciò che oggi è un aspetto formale non deve diventare violazione del principio d'indipendenza o influenza del potere decisionale. Entro sei mesi - ha incalzato Gravina - la Salernitana deve cambiare proprietà tramite il trustee. Se ciò non avverrà, la Salernitana sarà fuori dalla serie A». E una squadra esclusa a dicembre dal torneo, finirebbe di sicuro per falsarlo. Per questo, anche se il piano consegnato sabato con le relative modifiche ha convinto, accertarne la reale autosufficienza economica (su cui, secondo la Covisoc, che lo ha definito «credibile e coerente», sono state date garanzie sufficienti) vagliandolo in maniera più scrupolosa e dettagliata, può rivelarsi fondamentale per scongiurare epiloghi che avrebbero del tragicomico.

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L'appetito di quale potenziale acquirente verrebbe stuzzicato qualora la Salernitana non disponesse dei fondi necessari per operare sul mercato in maniera incisiva e per tale ragione nei mesi a venire si ritrovasse sul fondo della classifica? Il club granata come prima cosa dovrà rispedire al mittente gli 11 calciatori presi in prestito dalla Lazio nella scorsa stagione, molti dei quali hanno contributo in modo determinante alla promozione.

E sarà costretto a farlo senza possibilità di riconfermarli, dunque con l'obbligo di ripartire quasi da zero nell'allestimento della squadra. L'aspetto paradossale è che le operazioni di mercato saranno ancora in mano ad Angelo Fabiani, da tempo uomo di fiducia di Lotito a Salerno: stando a quanto asseriscono Gravina e la Figc («non ci sarà più alcuna connessione con la vecchia proprietà e con la Lazio»), cancellerà improvvisamente dalla sua rubrica i numeri di quelli che, negli ultimi 7 anni, sono stati rispettivamente il suo datore di lavoro e il suo interlocutore privilegiato (Tare).

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