Ieri mattina è stata notificata un'ordinanza di arresti domiciliari a un avvocato per i reati di peculato, falsità materiale commessa da pubblico ufficiale, aggravata e continuata. Si tratta di Alessandro Zolli, 47 anni, beneventano ed ex avvocato, visto che, da qualche mese, si è volontariamente cancellato dall'albo.
Il provvedimento è stato adottato dal gip Loredana Camerlengo, mentre l'ordinanza era stata chiesta dal sostituto procuratore Francesco Sansobrino che, sin dal mese di gennaio, aveva coordinato le indagini rivolte a stabilire le modalità con cui Zolli aveva svolto gli incarichi ricevuti. Gli accertamenti sul conto del legale sono stati svolti dai carabinieri della compagnia di Benevento e della sezione di Polizia giudiziaria della Procura.
A dare il via agli accertamenti la segnalazione del magistrato Michele Monteleone che aveva - a sua volta - recepito il documento di un commercialista da lui nominato in sostituzione di Zolli. Una sostituzione resasi necessarie perché l'ormai ex avvocato non si era presentato in più occasioni alle udienze in cui avrebbe dovuto relazionare sul procedimento che gli era stato affidato. Ma il commercialista intervenuto in seconda battuta aveva ravvisato non soltanto le assenze, ma anche una serie di irregolarità nell'espletamento dei compiti da svolgere da parte di Zolli.
In particolare, l'indagato le commetteva nello svolgimento dell'incarico di professionista delegato dal Giudice dell'esecuzione, nelle vesti di pubblico ufficiale, rispettivamente nell'ambito di quattro procedure esecutive. Proprio in virtù dell'incarico, Zolli aveva la disponibilità di somme di denaro vincolate e giacenti sui conti correnti intestati alle medesime procedure. E l'ex avvocato è accusato di essersi appropriato di oltre 356mila euro.
«Inoltre - afferma l'accusa - aveva redatto decreti di liquidazione falsi, che disponevano il pagamento di onorari in suo favore. Atti che, apparentemente, sembravano essere emessi dai giudici assegnatari delle procedure esecutive e che recavano la sottoscrizione digitale dei magistrati».
Ma la realtà era diversa perché quegli atti non erano stati mai depositati e, quindi, non esistevano dal punto di vista giuridico. I militari dell'Arma, con il supporto di personale in servizio presso il comando provinciale della Guardia di finanza di Benevento, che opera negli uffici della Procura, hanno raccolto una serie di testimonianze per ricostruire le varie fasi dell'attività del professionista e, poi, hanno eseguito una serie di accertamenti bancari, a seguito dei quali sono riusciti a ricostruire le operazioni bancarie del legale, confrontando gli estratti conti con i provvedimenti giudiziari effettivamente depositati.
Gli accertamenti si sono concentrati su un periodo compreso tra il 2017 e il gennaio di quest'anno. E gli elementi raccolti hanno portato la Procura e il gip a ritenere di trovarsi di fronte a una persona con «una condotta criminosa seriale».
Contestualmente alla misura cautelare personale, il gip Camerlengo ha emesso anche un decreto di sequestro preventivo di beni, fino alla concorrenza della somma di 356mila euro.
Zolli ha nominato suo difensore l'avvocato Vincenzo Sguera. Trattandosi di arresti domiciliari, il gip avrà una decina di giorni per interrogare l'indagato. Molto probabilmente, il professionista sarà sentito la prossima settimana, anche per consentire al gip di esaminare il materiale raccolto.