Un ciclo rifiuti tagliato su misura con servizi e tariffe personalizzati, Comune per Comune. È l'obiettivo ambizioso e ottimistico indicato dall'Ente d'Ambito «ai sindaci dei Comuni costituenti l'Ato rifiuti di Benevento» come recita l'intestazione della missiva notificata, ieri, ai 78 municipi sanniti e all'irpino Rotondi. Nel plico, firmato dal presidente Pasquale Iacovella e dal direttore Massimo Romito, ci sono le cento cartelle che formano il preliminare del Piano d'Ambito approvato il 9 luglio dal Consiglio dell'Ato. Non un testo da recepire a scatola chiusa, tutt'altro: «Il documento non previsto nelle procedure di approvazione del Piano d'Ambito - puntualizzano i vertici dell'Ato - scaturisce dalla precisa volontà di ottenere la massima condivisione da parte dei sindaci in ordine alle scelte gestionali e impiantistiche che si intende perseguire».
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Un futuro tutto da scrivere, dunque, con i municipi chiamati a svolgere un ruolo da primattori, a costo di sfidare le ire della Regione che ha già messo nero su bianco il proposito di commissariare l'Ato sannita, nel caso di mancata approvazione in tempi stretti del Piano d'Ambito. Minaccia che l'ente di via Torretta mostra di non temere avendo inviato a Napoli soltanto il preliminare di Piano. Per il documento definitivo occorrerà attendere almeno il 15 dicembre 2020, deadline indicata dal Conai che sta supportando l'Ato nella stesura del programma di gestione. In attesa di verificare se Palazzo Santa Lucia attuerà il paventato intervento sostitutivo, ipotesi che appare improbabile alla luce della prossima tornata elettorale, all'orizzonte ci sono tre mesi cruciali per la definizione di modalità e costi del servizio in tutta la provincia. Compito che l'Ato «delega» ai sindaci nel dichiarato intento di arrivare alla scadenza di dicembre con un testo scevro da contestazioni. Uno su tutti il nodo da sciogliere: «La principale questione da dirimere riguarda la costituzione o meno dei Sub Ambiti Distrettuali (Sas) - chiariscono Iacovella e Romito -. Trattasi di una scelta molto delicata che deve essere operata ricercando il giusto equilibrio tra esigenze di natura meramente tecnica ed esigenze politiche nel senso più ampio del termine».
Un obiettivo che i leader dell'ente sovracomunale auspicano possa essere centrato «evitando posizioni precostituite e veti incrociati». Quanti e quali Sad saranno costituiti? Lo deciderà il territorio con i consiglieri dell'Ambito nella veste di «apostoli»: «Con il supporto dei consiglieri - annunciano Iacovella e Romito - si provvederà a organizzare incontri sul territorio per confrontarsi sulle principali tematiche del Piano e sulle ipotesi di governance del ciclo integrato».
LA SCELTA
Facoltà prevista dalla legge 14/2016 istitutiva degli Ato che il Comune di Benevento ha già scelto di esercitare costituendo il proprio Sad autonomo. Una opzione che non esaurisce però le questioni sul tappeto. Il capoluogo, al pari degli altri Sad che dovessero costituirsi, dovranno stipulare una convenzione con l'Ato che stabilirà i termini quanti-qualitativi dei servizi. Su tutti la variabile costi che potrebbero finalmente ridursi: «Dopo aver raggiunto, fin dal 2018, performance di raccolta differenziata di assoluta eccellenza, occorre che tali risultati si traducano adesso nella consistente riduzione dei costi del servizio a carico dell'utenza più virtuosa, anche mediante l'introduzione di una tariffa articolata per ogni singolo Comune sulla scorta di meccanismi di premialità». Condotte virtuose che al momento però non riescono a contagiare pienamente i municipi aderenti: «Ci sono ancora molti Comuni - denuncia Iacovella - che non non hanno versato le quote associative all'Ato. E talvolta sono proprio i rappresentanti degli stessi che sentiamo pontificare sulla materia».
Tariffa rifiuti, scelta ai comuni:
ciclo tagliato su misura
di Paolo Bocchino
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Venerdì 7 Agosto 2020, 12:23
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