Tasso di riciclo,
primato tutto sannita

Tasso di riciclo, primato tutto sannita
di Paolo Bocchino
Domenica 2 Febbraio 2020, 08:54
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Benevento si riprende la pole position in Campania. Il gran premio è quello della raccolta rifiuti, sempre molto ambito dai Comuni. Una leadership da sempre appartenuta al capoluogo sannita con percentuali di differenziata stabilmente oltre il 60%. Ma la pubblicazione dei dati 2018 nei mesi scorsi, ultimi certificati dall'Osservatorio rifiuti della Regione, avevano sancito uno storico sorpasso: con il 71,8% Avellino strappava il primato a Benevento fermatasi al 63,4%. Più dietro Salerno (60,4%), Caserta (48,6%), Napoli (36%). Un dato statistico dall'evidente risvolto amministrativo e d'immagine le cui ricadute provocarono malumori a Palazzo Mosti e ai piani alti di Asia. Che possono però trovare conforto adesso dalla lettura di una nuova bollinatura istituzionale sul tema. È quella apposta due giorni fa dall'Arpac e realizzata dalla sezione regionale del Catasto nazionale rifiuti, organismo che opera sotto l'egida dell'Ispra (ministero Ambiente) in attuazione della legge regionale 16/2016 sugli Ambiti territoriali ottimali. Molti i motivi di interesse che emergono dal «Rapporto sulla gestione dei rifiuti urbani in Campania». Tra i più rilevanti c'è la messa in rilievo di un indicatore di qualità della gestione che riscrive profondamente le classifiche fin qui stilate: il tasso di riciclo. Ovvero: quanta parte dei rifiuti raccolti finisce effettivamente nel circuito virtuoso delle «materie prime seconde», i mattoni per la creazione di nuovi prodotti? Differenziare è condizione necessaria ma non sufficiente a determinare una corretta gestione del rifiuto. Solo il riciclo effettivo consente di tutelare l'ambiente e recuperare valore, fini ultimi della differenziata. È in tale prospettiva che Benevento riconquista con orgoglio lo scettro di città leader in Campania con un tasso del 55,4% che la colloca nettamente avanti a tutte. Avellino, che nella graduatoria della differenziata la distanzia di 8 punti, deve riaccomodarsi al secondo posto con 7 lunghezze di distacco vedendo crollare la quota al 48,3%. Seguono Salerno con il 45,4%, Caserta (40,1%), Napoli (26,8%).

La performance del capoluogo è in linea con la media provinciale (56,5%) che assegna al Sannio nettamente il primato sull'Irpinia (50%) e su Salernitano (48,5%), Terra di Lavoro (40,4%) e ai tre Ato partenopei che non vanno oltre una media del 37,8%. Gli Ambiti beneventano e avellinese sono pertanto gli unici ad aver rispettato la soglia obiettivo del 50% indicata dalla normativa, asticella che tra i capoluoghi è raggiunta dalla sola Benevento. «Un risultato che premia i nostri sforzi e conferma quanto rilevammo già all'atto della pubblicazione dei dati dell'Osservatorio regionale - commenta l'amministratore di Asia Donato Madaro -. Differenziare è fondamentale ma non va visto come un punto d'arrivo nella gestione dei rifiuti. Per garantire performance ambientali effettive occorre far sì che i materiali conferiti alle varie filiere siano idonei al riciclo ovvero selezionati con attenzione. In caso contrario le piattaforme le considerano scarti e pertanto non utilizzabili, con danni economici in termini di mancati ristori». Alla luce di tale parametro cambia profondamente anche la classifica di merito tra i comuni. Se la differenziata aveva visto primeggiare Cusano Mutri (91,3%), San Lorenzo Maggiore (91%) e Durazzano (89%), il filtro del riciclo effettivo disegna un podio del tutto diverso con Castelvenere al primo posto (69,7%), Baselice (69,2%) seconda e Pietrelcina (68,5%) al terzo. Esame superato a pieni voti dalla grandissima parte dei municipi: 60 centri su 78 in linea con l'obiettivo di legge del 50%. C'è molto da rivedere invece in centri come Sassinoro, Santa Croce, Fragneto l'Abate dove solo un terzo dei rifiuti prodotti è destinato a una vera seconda vita.
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