Tribunale di Benevento: uffici giudiziari cadenti, è allarme manutenzione

La relazione della presidente Rinaldi

Il tribunale di Benevento
Il tribunale di Benevento
di Enrico Marra
Lunedì 27 Marzo 2023, 10:13
4 Minuti di Lettura

«Si punterà all'organizzazione e alla progettazione dell'ufficio per il processo per monitorare e garantire gli obiettivi prioritari del Piano nazionale di ripresa e resilienza». Partendo, per quanto possibile, dalla manutenzione delle sedi giudiziarie.
Questa la linea guida che la presidente del Tribunale Marilisa Rinaldi ha posto alla base della relazione che sintetizza il programma annuale delle attività che porterà avanti l'ufficio giudiziario sannita. Il tutto inviato al Ministero della Giustizia. Un programma che affronta lo stato dell'edilizia delle strutture giudiziarie che, oltre agli edifici di via De Caro, si trovano nella ex caserma Guidoni e nei locali in località Pezzapiana, ma anche la situazione degli organici ed i compiti che porteranno avanti i vari uffici. In particolare, oltre alla presidente, il Tribunale conta su 3 presidenti di sezione, 31 giudici e 15 giudici onorari. Il rapporto è di un giudice per 9.404 residenti . Gli avvocati sono 1.954 ed il rapporto è di uno ogni 190 residenti.


In tema di edilizia, le note dolenti riguardano la mancata manutenzione.

Per l'edificio di via De Caro, sostiene la presidente Rinaldi, occorrono «la ristrutturazione dei cancelli di accesso, il rifacimento della scala di accesso pedonale con una rampa riservata ai disabili, la ristrutturazione dell'intonacatura dell'edificio, con la messa in sicurezza dei marmi di copertura». Inoltre va fatto il rifacimento del piano di calpestio presente nelle aule di udienza, infatti lo stato in cui versa tale superficie «costituisce continuamente pericolo di inciampo per coloro che vi accedono, nonché fonte d'inquinamento per la presenza di una moquette fortemente deteriorata». Serve quindi il rifacimento della copertura della terrazza per la presenza di infiltrazioni d'acqua. La ricognizione del presidente Rinaldi si estende agli uffici ubicati presso la ex caserma Guidoni.

Un edificio di proprietà dell'Amministrazione Provinciale, con un contenzioso giudiziario in atto. C'è stata già una prima sentenza che ha condannato il Ministero della Giustizia a pagare i fitti arretrati e a rilasciare l'immobile. Si attende ora che su questa problematica si pronunzino i magistrati della Corte di Appello a cui ha presentato ricorso il Ministero. La presidente del Tribunale ha più volte chiesto alla Provincia di riservare una parte dell'area al parcheggio e uno spazio al servizio degli ufficiali giudiziari e della polizia giudiziaria. Infine l'apparato giudiziario utilizza locali a Pezzapiana destinati ad archivio, per i quali paga un canone di circa 88mila euro annui. Locali che necessitano di sistemi di archiviazione più funzionali rispetto alle attuali scaffalature. Tenuto anche conto che devono ancora essere catalogati archivi storici degli uffici dei giudici di pace del circondario, operazione che non è avvenuta finora per la mancanza di fondi.


Chiuso il capitolo dell'edilizia, la relazione affronta un elemento cruciale: lo stato dell'informatizzazione, ne scaturisce un giudizio positivo: «La progressiva informatizzazione ha consentito, un miglioramento complessivo dell'organizzazione dei servizi di cancelleria, la razionalizzazione delle risorse considerevoli risparmi di spesa una più agevole conoscibilità delle informazioni relative ai procedimenti ed ai provvedimenti sia per l'avvocatura che per i cittadini. Lo stato di informatizzazione dell'ufficio può dirsi adeguato».
Gli obiettivi che il presidente Rinaldi indica per il 2023 sono «il consolidamento della politica sul personale, l'ulteriore avanzamento delle politiche di digitalizzazione, il miglioramento dell'efficienza, dell'efficacia e della trasparenza dell'azione amministrativa, il miglioramento della qualità del servizio giustizia attraverso una costante attenzione ai luoghi della giustizia, una giustizia vicina alle esigenze egli utenti, un modello di esecuzione penale tra certezza della pena e dignità della detenzione, il rilancio di una cooperazione internazionale su molteplici piani. Per conseguire questi obiettivi occorre adoperarsi «per la razionalizzazione dell'organizzazione e l'accelerazione dell'opera di informatizzazione e trasformazione digitale in relazione con gli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA