Unisannio, crescono matricole
e occupati: «Sfide green e digitale»

Unisannio, crescono matricole e occupati: «Sfide green e digitale»
di Antonio Mastella
Sabato 6 Novembre 2021, 11:26
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«I termini per le iscrizioni non sono ancora chiusi. A oggi siamo già a 1100 nuove immatricolazioni e rispetto allo scorso anno la domanda è cresciuta del 2 per cento». Ad annunciarlo è il rettore dell'Università del Sannio, Gerardo Canfora, nel corso della presentazione alla stampa della rendicontazione integrata del 2021 relativa alle attività dell'ateneo. Le «matricole» si aggiungono ai poco più di 5000 studenti che frequentano i corsi di laurea offerti dall'ateneo Cresce, dunque, l'Unisannio che, non solo grazie all'attenzione degli studenti locali ma anche per quello che è in grado di proporre, mostra di essere apprezzata ben al di là dei propri confini nazionali. Attualmente, per il conseguimento del dottorato, ne frequentano i corsi in materie scientifiche sei californiani, sei indiani, quattro pakistani, sei albanesi, sei iraniani, un greco, un polacco e due studenti del Madagascar. L'incremento è dovuto dunque alla qualità dell'offerta, che si traduce in una concreta possibilità di impiego al termine degli studi.

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«Numeri alla mano evidenzia Canfora il tasso occupazionale dei nostri laureati si è attestato saldamente al 59,4% a un anno dal conseguimento del titolo; a cinque di distanza, il livello sale all'84,9, che è superiore, sia pure di poco, a quello regionale dell'83% e leggermente inferiore a quello nazionale, che è dell'87» E per restare in tema di occupazione, il rettore ha ricordato che «21 laureati hanno dato vita ad altrettante imprese».

Pochi? No se si pensa a quello che hanno messo in moto: «Complessivamente è stato possibile occupare 450 dipendenti con un fatturato di circa 100 milioni di euro». Unisannio è anche una realtà solida sotto il profilo squisitamente economico. È la principale azienda della provincia che produce capitale umano certo ma anche ricchezza concreta. In soldoni, la domanda di beni e servizi che pone ammonta a 34 milioni di euro (0,83% del valore aggiunto della provincia) e genera circa mille posti di lavoro, pari a circa all'1% dell'occupazione provinciale. Non finiscono qui i dati in positivo.

Lo scorso anno sono stati finanziati 21 progetti di ricerca per 7 milioni. Da qui a qualche giorno «saranno assunti, con un contratto triennale, 11 ricercatori da destinare allo sviluppo di programmi su temi di frontiera puntualizza come il green e la trasformazione digitale». Un risultato, insomma, che trova le sue radici in una ragione precisa: «Siamo costantemente impegnati in un'opera di aggiornamento e rinnovamento del nostro ruolo didattico avendo come punto di riferimento le esigenze del mondo del lavoro, delle possibilità di cui il territorio dispone, a cominciare da quello sannita per preparare imprenditori e professionisti all'insegna della assoluta qualità». In questa ottica, l'ateneo, nel 2020, ha avviato corsi di laurea professionalizzante in materia alimentare con particolare riguardo alla produzione di dolciumi; da quello che sta per cominciare prenderà il via la laurea magistrale in ingegneria biomedica. «Sono temi, questi sottolinea su cui si accendono sempre di più i riflettori. Preparare i nostri giovani ad affrontarli con strumenti moderni di ricerca e studio, al passo coi tempi, significa fornire un sicuro volano allo sviluppo del Sannio e non solo».

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L'Università persegue una politica di profondo radicamento nella realtà in cui opera. «Siamo così decisi in tal senso che stiamo lavorando al progetto di un campus urbano con l'obiettivo di coinvolgere più intensamente il tessuto storico del capoluogo». Con quali iniziative? «Stiamo preparando un bando per i ristoratori che intendano somministrare pasti ai nostri studenti a prezzi calmierati, accessibili». Ma non c'è solo questo in agenda. «Benevento e il Sannio sostiene possiedono un patrimonio straordinario sotto ogni profilo. Nostro intendimento è quello di collaborare con le istituzioni per la loro valorizzazione». Non si trascura la sostenibilità ambientale. «Siamo riusciti avverte a ridurre del 20% l'emissione di Co2. Sul tetto del nel nuovo edificio che sta per essere aperto, abbiamo realizzato un giardino di oltre 5mila metri quadri perché si contragga ulteriormente». L'ateneo è sensibile anche al benessere dei suoi studenti, del suo personale. In piena pandemia sono state adottate tutte le misure più idonee per evitare focolai con l'impiego di circa il 50% dei suoi impiegati in smart working. «L'attività di didattica conclude è stata garantita con circa 1160 ore di formazione distribuite in diverse tematiche». Unisannio, infine, è puntuale nel favorire la parità di genere e l'inclusione di soggetti con bisogni educativi speciali con progetti dedicati.
 

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