Vaccini nel Sannio, arriva la frenata:
«Contigentare dosi per i richiami»

Vaccini nel Sannio, arriva la frenata: «Contigentare dosi per i richiami»
di Luella De Ciampis
Venerdì 15 Gennaio 2021, 09:05
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Brusca frenata nella somministrazione dei vaccini Pfizer in seguito all'ordine arrivato dal commissario Arcuri di conservare il 30% delle dosi per i richiami. Compito che spetterà agli hub di stoccaggio regionali. Già da ieri, l'Asl ha vaccinato solo i sanitari, rimandando indietro tutto il personale amministrativo e, comunque, non sanitario già in lista, che presta servizio nei centri privati convenzionati accreditati, in cui sono inclusi anche i dipendenti non medici delle farmacie del territorio. Fino a sabato, l'Asl sanitaria continuerà con la campagna vaccinale che riguarderà esclusivamente medici e infermieri per conservare le dosi necessarie all'inoculazione della seconda dose che avrà inizio lunedì. Poi, l'iter si potrebbe bloccare, in attesa del vaccino Moderna che arriverà ma con parsimonia perché ne sarà inviato un quantitativo minimo. Ora bisogna capire se nei prossimi giorni arriveranno altri approvvigionamenti di vaccino Pfizer da destinare a quella fetta di personale depennato all'ultimo momento dagli elenchi e se i tempi per estendere la campagna vaccinale alle altre categorie si allungheranno a dismisura, confermando le previsioni pessimistiche di tutti quegli esperti che hanno ipotizzato che dalla pandemia non si uscirà prima della fine del 2021 o forse del 2022. L'inversione di marcia, improvvisa e repentina è arrivata a poche ore dalla circolare del ministero della Salute, per mezzo della quale il commissario straordinario Arcuri ha ordinato alle Regioni di non usare tutte le dosi di vaccino a disposizione e di conservarne il 30% per non rischiare di rimanere senza le dosi di richiamo. 


I SINDACATI

«A mio avviso dice Pompeo Taddeo, segretario provinciale Fp Cgil in questo momento non è il caso di fare distinzioni tra personale sanitario e amministrativo, soprattutto in una piccola realtà come quella della provincia di Benevento in cui nelle amministrazioni dei centri privati non lavorano poi così tante persone.

La decisione di non vaccinare tutti a tappeto, rischia di vanificare il lavoro compiuto fino a questo momento. Sarebbe una clamorosa perdita in quanto, nei centri privati, il personale amministrativo è a stretto contatto con l'utenza ed è esposto al doppio rischio di essere veicolo di contagio e di essere contagiato». 


LE AZIENDE

L'Asl e il Rummo, in una prima fase, interpretando le direttive del decreto ministeriale, hanno esteso la somministrazione anche al personale che, per motivi di lavoro, entra in contatto con le strutture sanitarie del territorio ma ha dovuto invertire bruscamente la rotta e tornare sui suoi passi perché le risorse a disposizione devono essere centellinate. Una decisione venuta dall'alto che non è facile far comprendere a quei dipendenti che, dopo mesi di angoscia e di restrizioni, avevano intravisto la luce in fondo al tunnel. Ieri ci sono state le prime proteste di chi è stato rispedito a casa. Nella sede vaccinale di via Minghetti sono state ridotte a 108 le somministrazioni di vaccino che, per forza di cose, si sono ridotte anche nelle altre sedi distrettuali. Intanto, rimangono ancora parecchi nodi da sciogliere in quanto mercoledì l'Asl aveva chiesto l'adesione degli informatori farmaceutici e aveva dato inizio alle somministrazioni dei 600 professionisti iscritti all'Ordine dei medici di Benevento.


IL REPORT

«Rummo» ieri altri due decessi. A non farcela un 70enne di Sorrento e un 62enne di Apice, ricoverati in Terapia intensiva. Sono 188 i decessi dall'inizio della pandemia, 162 da agosto (126 i sanniti). Nella struttura rimangono 46 degenti, tre dei quali in terapia intensiva. Calate anche le degenze in Medicina interna che ospita 17 pazienti contro i circa 50 di novembre. Un bilancio positivo, eccetto che per i decessi che, seppure in netta diminuzione rispetto a ottobre e novembre, non accennano a fermarsi. Dei 255 tamponi processati ieri al Rummo, solo 15 i nuovi casi. Invece, sono 11 i nuovi positivi emersi dal report quotidiano dell'Asl su 584 tamponi analizzati: 23 i guariti. L'Asl ieri ha comunicato al sindaco Ciarlo che il comune di Morcone è Covid free.

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