Vaccini nel Sannio a quota 5mila
ma adesso è rebus richiami

Vaccini nel Sannio a quota 5mila ma adesso è rebus richiami
di Luella De Ciampis
Lunedì 18 Gennaio 2021, 09:20
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«L'Asl ha concluso la prima fase della campagna vaccinale con la somministrazione di 5400 dosi. Da martedì (domani, ndr) arriveranno gli approvvigionamenti di vaccino e cominceremo con la somministrazione delle seconde dosi». È quanto afferma il direttore generale dell'Asl Gennaro Volpe in seguito alla conclusione della prima fase dell'operazione che ha avuto inizio a fine dicembre. Un risultato apprezzabile, ottenuto in seguito a un'attività svolta a tappeto che ha coinvolto una larga fascia di personale sanitario e amministrativo delle strutture sanitarie che operano nel pubblico, lasciando fuori un centinaio di dipendenti delle strutture private accreditate e del comparto farmaceutico che operano in campo amministrativo. 

IL PIANO
Tuttavia, fino a questo momento, rimangono invariate le decisioni riguardanti il taglio del 30% delle dosi da distribuire alle Regioni, cosicché al «Rummo», in quanto hub di stoccaggio, dovrebbero arrivare circa 1600 dosi da dividere in parti uguali con l'azienda sanitaria.

Il calo della fornitura dei vaccini da parte di Pfizer dovrebbe durare solo sette giorni, secondo quanto comunicato dall'unità di crisi della Regione in quanto, dal 25 gennaio, si dovrebbe tornare alla distribuzione delle dosi pattuite in precedenza, che per il Sannio sono quantificate in 2340 con cadenza settimanale. Se la questione si dovesse normalizzare realmente nell'arco di una settimana, si tratterebbe solo di una battuta d'arresto nell'iter che non comprometterebbe la prosecuzione dell'operazione con il coinvolgimento delle altre categorie già previste in calendario, per cui si dovranno prevedere percorsi organizzativi su tutto il territorio provinciale. Intanto, in attesa di poter constatare l'effetto del vaccino su chi farà la seconda dose nelle prossime settimane, aspettando anche che arrivino notizie certe sui quantitativi che saranno consegnati e che si possa procedere celermente alla vaccinazione di massa nel Sannio, i medici di famiglia raccomandano di continuare a seguire le indicazioni comportamentali finora osservate. «Il Covid è ancora in agguato spiega Luca Milano, vicepresidente dell'Ordine e medico di base ed è necessario prestare massima attenzione per dargli meno occasioni possibili di colpire. Usciamo solo se necessario e ricordiamoci sempre di usare la mascherina e mantenere il distanziamento interpersonale».


IL SINDACO
Una posizione pienamente condivisa dal sindaco Clemente Mastella, che invita a non abbassare la guardia e a tutelarsi su più fronti per scongiurare il rischio di nuovi focolai, soprattutto nelle famiglie. «Ci vorrà ancora tempo dice per essere fuori dalla pandemia, anche perché è in arrivo la variante inglese del virus e, quindi, bisogna continuare a essere attenti e a rispettare le regole di contrasto al Covid. In questa fase, è importante anche l'uso quotidiano dei saturimetri, soprattutto per i positivi al Covid asintomatici, per le persone anziane e per quelle a rischio perché rappresenta uno strumento molto efficace per l'individuazione dell'insorgenza di problemi respiratori ancor prima che siano percepiti da chi ne è affetto. Ovviamente, se i parametri dell'ossigenazione del sangue scendono al di sotto della soglia di guardia, il saturimetro consente di evidenziarlo e di consultare subito il medico di famiglia. Inoltre, in attesa di una campagna vaccinale ad ampio raggio, è necessario continuare con l'attività di screening sul territorio per contenere i contagi. In quest'ottica, abbiamo previsto per metà febbraio di eseguire tamponi gratuiti per gli over 70 e per i soggetti deboli».


IL REPORT
Nonostante il pessimismo diffuso sull'andamento della pandemia, i dati degli ultimi giorni raccontano un'altra storia, in quanto non solo i contagi ma anche le degenze e i decessi hanno subito una temporanea battuta d'arresto. Su 215 tamponi analizzati dall'Asl, sono emersi 17 i nuovi casi contro 18 guariti. Ieri al «Rummo» non sono stati effettuati ricoveri ma il numero dei pazienti in degenza è sceso dai 50 di sabato a 49 per effetto di una dimissione. Un periodo di tregua che ha ridotto i ricoveri del 50% e che ha consentito di cominciare a ripristinare lentamente tutte le attività ordinarie sospese a causa dell'emergenza Covid. In calo anche i nuovi contagi venuti fuori dall'analisi dei 240 tamponi processati nei laboratori dell'azienda ospedaliera che hanno evidenziato dieci positivi. Un trend decisamente in calo che, tuttavia, non induce a previsioni ottimistiche gli addetti ai lavori, convinti che ci sarà una terza fase che porterà con sé ancora disagi e difficoltà.

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