Veleni, consumatori sul piede di guerra: «Adesso vogliamo trasparenza sui dati»

Picco anomalo di tetracloroetilene, convocati i comitati per chiarire il giallo

Un impianto
Un impianto
di Antonio Martone
Mercoledì 23 Novembre 2022, 08:40
3 Minuti di Lettura

Associazioni dei consumatori e alcuni rappresentati dei comitati di quartiere sono stati convocati per domani, alle 16.30, da Gesesa per discutere di quanto è accaduto tra il 17 e il 19 novembre. Un giallo, quello del picco anomalo di tetracloroetilene ancora irrisolto e che continua a preoccupare tanti cittadini di Rione Libertà, Rione Ferrovia e centro storico che preferiscono non utilizzare l'acqua dei rubinetti.

Raffaele Ascione anticipa che la Lega consumatori, nel corso dell'incontro, chiederà la trasparenza sui dati.

Ci facciano sapere - dice - con esattezza la situazione. Intendiamo sapere come mai si è verificato quell'episodio, pur riconoscendo che la questione del pozzo di Pezzapiana è una vicenda vecchia. Sarà importante cercare di capire cosa è successo, ma soprattutto cosa si sta facendo e cosa si farà per eliminare questo problema. Da parte nostra, una volta compresa la dinamica, sperando che qualcuno la chiarisca in maniera esauriente, decideremo le iniziative da intraprendere per la tutela della cittadinanza. Quello che non possiamo tollerare è che una parte della città è penalizzata. Serve assolutamente una posizione».


Così Laura Mastrocinque, presidente dell'Unione nazionale consumatori di Benevento: «Starò in silenzio, voglio prima ascoltare chiarimenti e spiegazioni su una vicenda nota a tutti. È evidente che attueremo iniziative a tutela dei consumatori». In giornata Daniela Sarracino, responsabile del Codacons sannita insieme a Maurizio Zeoli, si riunirà per mettere a punto un dettagliato documento. «La nostra posizione posizione è chiara - dice Sarracino - Siamo sensibili e abbiamo approfondito i punti sviluppati da Altrabenevento che segue questa questione da tempo. Proprio sulla base delle riflessioni fatte in questi anni chiederemo chiarimenti». Posizione d'attesa quella di Giovanna Lobina, responsabile dello sportello Codici Benevento: «Prima di prendere decisioni e attuare iniziative legali chiederò alla pari delle altre associazioni di consumatori spiegazioni su quanto avvenuto che obiettivamente non è stato molto chiaro. Vedremo la posizione che assumeranno Gesesa e Comune, auspicando che ci sia concretezza visto che parliamo di una situazione grave. Mi risulta che tanti cittadini ancora non usano l'acqua dei rubinetti per cucinare o bere».

Luigi Marino, presidente del Comitato centro storico anticipa che la prima richiesta «è la chiarezza sulle cause e sulla gestione della criticità relativa all'inquinamento dell'acqua potabile. Poi bisogna prendere atto che questo problema c'è da anni e non spetta a noi risolverlo. E non vogliamo ascoltare le solite frasi tipo: mancano fondi e finanziamenti. Non è possibile che si giunga a livelli così alti come comunicato con ordinanza. Non è possibile che una città sana va a scoprire dalla sera alla mattina una situazione di pericolo. D'altra parte, la questione dei pozzi va avanti da anni. Ci auguriamo che questo grave episodio serva a risolverla definitivamente. Ci aspettiamo serietà, qui si parla della salute dei cittadini. Quanto visto alla conferenza stampa non è stato bello. Rappresentazioni quasi teatrali lasciamole ad altri contesti. Una fetta enorme della città non sa che acqua sta dando ai figli, alle persone malate, con che acqua si lava e cucina. Dato che c'è un rischio inquinamento di una sostanza così pericolosa le campionature non possono essere fatte ogni settimana. Mi sembra inverosimile. La polemica politica a me non interessa, ma la salute pubblica si. Infine, chiariscano bene chi deve intervenire».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA