Verde a Benevento, bufera sui tagli
degli alberi all'ex convento

Verde a Benevento, bufera sui tagli degli alberi all'ex convento
di Paolo Bocchino
Giovedì 17 Giugno 2021, 10:40 - Ultimo agg. 22:04
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Giardinieri in azione nel cortile del Conservatorio, ma il presidente non ne sa nulla e chiama i carabinieri. Ha i contorni del giallo su sfondo verde, con un tocco di viola, la vicenda clamorosa accaduta in pieno centro storico e denunciata ieri dal circolo cittadino di Legambiente. Piazza Piano di Corte, a un passo dall'Arco di Traiano. Nel cortile interno dell'ex Collegio degli Scolopi, dal 2010 proprietà del Conservatorio «Nicola Sala» che ne ha ultimato il restauro lo scorso anno, un manipolo di operai dà una consistente «rinfrescata» ad aiuole e vegetazione. Forbici ma anche motosega lavorano alacri per ore. A fare le spese anche un pregiato e scenografico glicine abbarbicato alle Mura Longobarde, a memoria di residenti sempre esistito. Alcuni cittadini si attivano ritenendo eccessiva la potatura in corso. L'alert civico raggiunge anche il numero uno dell'istituto musicale, Antonio Verga.

«Non ne sapevo assolutamente niente - spiega il presidente - Quando ho visto la inqualificabile devastazione operata ho contattato le forze dell'ordine. Ho presentato un esposto riferendo anche quanto segnalatomi dai cittadini, ma inevitabilmente contro ignoti dal momento che, ripeto, non ero al corrente di nulla. Si è trattato di un blitz piratesco del quale dovrà rispondere chi se ne è reso responsabile. Forse qualcuno non considera che stiamo parlando di un complesso del Settecento, vincolato e tutelato. Nel tagliare il glicine sono stati arrecati danni gravi anche alla copertura delle Mura. La Soprintendenza si è attivata. Posso garantire - conclude Verga - che presenterò immediatamente richiesta al ministero per ripristinare quanto prima il patrimonio verde incredibilmente distrutto». Ricostruire la filiera dell'intervento non è però così complicato. Giosuè Grassia, direttore del «Sala», ridimensiona l'accaduto: «Insieme al direttore amministrativo Jonathan Zotti abbiamo commissionato la ripulitura del cortile a una ditta privata. Un'azione assolutamente necessaria dato il lunghissimo tempo trascorso senza interventi. La vegetazione infestante aveva invaso molti spazi, creando le condizioni per l'annidarsi di roditori. Non è stato tagliato alcun albero di pregio. Per il glicine, è stato necessario limitarne la crescita che si era sviluppata lungo le Mura finendo per coprire la pubblica illuminazione.

Alcuni residenti ci avevano sollecitato in tal senso. Comunque ricrescerà presto, bello come sempre. L'intero cortile sarà riqualificato».

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Dura la protesta di Legambiente: «Uno dei rari polmoni verdi del centro storico è stato brutalizzato - denuncia il membro del direttivo Luigi Tretola - Abbattimento proditorio di varie essenze tra cui un antico glicine alto oltre quattro metri. Diamo voce ai tanti cittadini che ci hanno informato per stigmatizzare questi comportamenti frutto di scarsa cultura e di inciviltà, totalmente noncuranti delle norme di tutela del patrimonio paesaggistico e nel Regolamento comunale del Verde. Seguiremo la vicenda affinché vengano insediate essenze di pari rango».

Una vicenda che ha visto estraneo il Comune, malgrado la centralità dei luoghi: «Non ne siamo stati informati - dichiara l'assessore all'Ambiente Gerardo Giorgione - Del resto si è operato in una proprietà privata nella quale il Comune non ha competenze. In ogni caso vanno accertati i motivi di un fatto che appare effettivamente grave, come rilevato da Legambiente. Mi domando come mai restino in silenzio i molteplici comitati sempre pronti invece ad alzare la voce quando ravvisano presunte responsabilità del Comune». Prende posizione anche il comandante della Polizia municipale Fioravante Bosco: «Ho interessato il comando dei carabinieri forestali per un primo sopralluogo sui lavori effettuati. Domani (oggi, ndr) la squadra edilizia effettuerà un proprio sopralluogo per verificare se vi sono state violazioni edilizie. Ho subito interessato il sindaco Mastella. Voglio rassicurare Legambiente sul fatto che tutte le eventuali violazioni a norme di legge e di Regolamento saranno duramente perseguite». 

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