Via le antiche capanne in pietra
per mettere le pale eoliche: è bufera

Via le antiche capanne in pietra per mettere le pale eoliche: è bufera
di Luigia De Ciampis
Venerdì 26 Ottobre 2018, 10:02 - Ultimo agg. 10:22
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«Mentre si decide di spostare i tholos che interferiscono con le pale eoliche, si chiede in Regione di far luce sulla compromissione di alcune sorgenti in località Spaccamontagne, della montagna tra Morcone e Pontelandolfo, in cui si sta realizzando l'impianto, costituito da 19 pale eoliche». A renderlo noto, l'associazione ambientalista «La nostra terra il nostro futuro», in seguito alla decisione della Sovrintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Caserta di «smontare» i tholos che interferiscono con le pale eoliche e rimontarli più in là, e in seguito all'interrogazione presentata dal consigliere regionale Vincenzo Viglione, sul calo di portata idrica di alcune sorgenti, nel territorio di Pontelandolfo, che si ricaricano proprio dall'area montana, sede di più di un cantiere eolico.

«Non comprendo come si intenda tutelare queste strutture - dice Angela De Cianni, attivista dell'associazione - che sono state catalogate con competenza e professionalità, segnalando agli enti preposti quelli a rischio devastazione o smantellamento». Si tratta di cinque tholos ricadenti nel comune di Pontelandolfo e di due in quello di Morcone (di questi, uno rimarrà in loco, mentre l'altro sarà delocalizzato), per i quali, in esecuzione del decreto di autorizzazione della Regione Campania relativo alla costruzione del parco eolico, si è provveduto alla dislocazione in un'area immediatamente circostante a quella in cui sorgono attualmente.
 
Qualche giorno fa, gli uffici della Sovrintendenza, competenti per i territori di Morcone e Pontelandolfo, hanno comunicato il parere favorevole al progetto di smontaggio dei tholos, presentato dalla società Nòstoi, costituita da un team di archeologi e incaricata dalla ditta costruttrice, Eolica Pm, di svolgere attività di sorveglianza sui lavori. E infatti, dai responsabili del progetto della Sovrintendenza di Caserta arrivano le conferme: «L'operazione messa in atto è prevista dalla legge, ma non si tratta di un'azione distruttiva, perché il nostro ente, deputato al monitoraggio e alla conservazione del patrimonio paesaggistico, non distrugge. Abbiamo censito i tholos, alcuni dei quali in stato di rudere, che saranno smontati e ricostruiti in zone limitrofe e quindi rivalutati».

La questione non convince gli ambientalisti che hanno interpellato l'archeologo Pasquale Marino, autore di progetti in Italia e negli Stati Uniti, che dice: «Non credo che siano i tholos a interferire con le pale eoliche, ma è piuttosto il contrario, non ritengo giusto che si proceda alla distruzione dell'originalità storica di una costruzione antica, in favore di un falso e mi meraviglia che si sopportino costi onerosi per effettuare un'operazione di traslazione a mio avviso del tutto inutile».

Contestualmente il consigliere regionale Viglione, nella sua interrogazione alla giunta regionale scrive: «Nonostante il nostro question time, la giunta non fornisce riscontri sulle interferenze dei lavori di impianto delle pale eoliche con le falde superficiali sulla montagna di Morcone. Un ritardo inaccettabile per le popolazioni sannite, alle quali abbiamo il dovere di garantire risposte certe e il rispetto delle loro terre. Sono molte le criticità inerenti all'impianto per la localizzazione in area protetta, per le implicazioni di carattere idrogeologico, geomorfologico, geotecnico e per la possibile compromissione di alcune sorgenti della montagna di Morcone e di Pontelandolfo. E, proprio a Pontelandolfo, negli ultimi mesi, si sta verificando il calo di alcune sorgenti che si ricaricano dall'area montana, sede di cantieri eolici. La grave carenza idrica ha creato allarme tra la cittadinanza e il sindaco ha diffidato l'ente gestore dell'acquedotto che ha riscontrato l'inspiegabile riduzione della portata idrica di due sorgenti in particolare».
 
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