Villa dei Papi, la rinascita
riparte da verde e giostre

Villa dei Papi, la rinascita riparte da verde e giostre
di Paolo Bocchino
Martedì 15 Giugno 2021, 12:30
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«La riapertura dei giardini ai cittadini è solo il primo passo della rinascita di Villa dei Papi». Clemente Mastella affida a taccuini e telecamere la volontà di non fermarsi al taglio del nastro celebrato ieri pomeriggio. Auspice la sintonia politico-istituzionale con la Provincia più volte rimarcata, l'inaugurazione dello spazio verde con giostre e panchine potrebbe essere seguita in un prossimo futuro dalla riqualificazione anche della storica struttura che domina la collina «della Pace vecchia» che dà nome al quartiere. Per risalire alle origini del sito bisogna tornare indietro nei secoli fino al 1555, quando i cappuccini edificarono un convento distrutto dal disastroso terremoto del 1688. Fu Papa Orsini sul finire del diciassettesimo secolo a dare vita alla prima versione di quella che sarà poi identificata come la villa «dei Papi» anche dopo i ripetuti passaggi di proprietà. Culminati nel 2001 con l'attuale acquisizione in condominio da parte di Comune e Provincia che per un decennio abbondante ha visto l'impiego della location come teatro della convegnistica tecnica e di rappresentanza, avveniristica base per l'antenna satellitare Marsec, sede dell'Isfol. Funzioni che da qualche anno appartengono al libro dei ricordi.

«Tutto era finito nel dimenticatoio, una tristezza - ha ricordato ieri Mastella davanti a un centinaio di presenti - L'idea di riportarla in vita mi è venuta transitando di qui da semplice cittadino residente in zona. Il presidente della Provincia Antonio Di Maria ha condiviso con noi l'iniziativa di restituire dignità a questi spazi, che sono di grande pregio naturalistico oltre che architettonico.

Questi giardini hanno una datazione che precede quella della Villa comunale, ma quando vi siamo entrati era uno squallore. Ora vi potranno venire famiglie, bambini, persone del quartiere e dell'intera città. È una iniziativa che va nella direzione che ci proponiamo da sempre come amministrazione comunale, ovvero: realizzare cose concrete, a beneficio dei cittadini, fruibili e godibili. Alle polemiche - ha puntualizzato il sindaco - preferisco rispondere in un modo solo: con i fatti». Il primo cittadino ha spiegato poi che «vi si potranno tenere anche matrimoni, alle condizioni delle altre strutture comunali».

L'utilizzo futuro? Una traccia di lavoro è stata suggerita dal responsabile Beni culturali della Diocesi don Mario Iadanza: «Perché non istituire in questa storica struttura la sede di un Centro studi del Canto beneventano?». Ipotesi sulla quale Mastella non si è sbilanciato: «Vedremo se la proposta di don Iadanza sarà praticabile. Di sicuro proveremo a realizzare qualcosa anche nella struttura». Parole che sono sembrate una risposta implicita alle critiche mosse nel weekend dalla candidata del centrodestra Rosetta De Stasio e, ieri, dal leader di Alternativa Luigi Diego Perifano che ha chiosato: «Bene le giostrine per i bambini, ma Villa dei Papi non può essere soltanto un parco giochi se le si vuole restituire la vocazione che aveva conquistato con il Marsec e l'Isfol».

Per intanto gli interessati troveranno aperta la Villa ogni giorno dalle 8 alle 20. A questo «polmone verde» come l'ha definito il primo cittadino si aggiungeranno presto gli spazi del Parco Verde nei pressi del Teatro Romano e un'ulteriore area in via Matilde Serao che sarà presentata giovedì pomeriggio. La riapertura dei giardini di Villa dei Papi non sarebbe stata possibile senza l'impegno costante, durato circa quattro mesi, degli operatori forestali della Provincia: «Va dato grande merito a loro se quello che vediamo oggi è uno spazio fruibile e non una selva inestricabile - ha evidenziato il numero uno della Rocca - Chiaramente questo risultato è stato possibile grazie alla convinta sinergia politico-istituzionale che c'è tra Comune di Benevento e Provincia. Ci crediamo e la praticheremo ulteriormente perché porta frutti evidenti. Villa dei Papi farà parte di tutti i documenti di programmazione per il suo enorme valore monumentale, paesaggistico e architettonico». In conclusione il presidente del Coni Mario Collarile ha evidenziato «l'importanza di tenere manutenuta la struttura, compito forse ancor più difficile della inaugurazione». 

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