«Zona rossa: controlli a tappeto»,
la stretta del questore di Benevento

«Zona rossa: controlli a tappeto», la stretta del questore di Benevento
di Paolo Bocchino
Lunedì 8 Marzo 2021, 08:54 - Ultimo agg. 9 Marzo, 18:57
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«Ora controlli a tappeto». Non è più tempo di sfumature cromatiche e il questore Luigi Bonagura lo annuncia con chiarezza. «È stata varata una nuova ordinanza che scatta lunedì mattina (oggi, ndr) - spiega il questore -. Sono stati rafforzati i servizi di vigilanza da parte di polizia, carabinieri guardia di finanza e polizia municipale. Ci sarà l'ulteriore intensificazione dei controlli eseguiti nelle scorse settimane, a partire dagli esercizi commerciali per i quali è prevista la chiusura. Le verifiche riguarderanno chiaramente anche le persone che dovranno giustificare gli spostamenti». A tal proposito il numero uno di via De Caro ricorda che «la modulistica utilizzata da tempo per la autocertificazione è pienamente valida». Saranno i prossimi giorni a dire se il dispositivo verrà confermato o se si renderanno necessarie nuove misure. Il messaggio che giunge dalla questura è dunque inequivocabile: da oggi non si scherza e le sanzioni potrebbero fioccare. Si imporrà un sensibile cambio di rotta da parte dei cittadini chiamati a invertire la tendenza «libertaria» manifestata fino alle ultime ore in zona arancione.

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Ieri fin dall'imbrunire corso Garibaldi e le aree limitrofe erano un tripudio di normalità: intere famiglie a passeggio, coppie, comitive di giovani e giovanissimi. Centinaia e centinaia di presenze sciamanti lungo il boulevard cittadino, sotto gli occhi vigili delle forze dell'ordine che hanno evitato azioni decise limitandosi a intervenire solo nei casi più eclatanti.

Monitorate le aree indicate nell'ordinanza sindacale sul divieto di stazionamento, con pattuglie fisse e controlli dinamici da piazza Risorgimento al viale degli Atlantici (giardini Piccinato).

Il giro di vite che scatterà questa mattina trova origine nell'andamento epidemiologico che vede la Campania colpita pesantemente dal virus. Nel consueto messaggio telefonico domenicale Clemente Mastella ha commentato il ritorno in zona rossa: «Ci attende un nuovo lockdown, ma non dipende da me - ha evidenziato il primo cittadino -. Purtroppo continuiamo a vedere anche qui scene di impazzimento come il sovraffollamento di giovani e meno giovani nelle piazze e in strada. Non possiamo ancora permettercelo, dobbiamo comprenderlo una buona volta». Consapevole dei disagi e delle privazioni che la decisione comporta per le categorie produttive interdette, Mastella ha aggiunto: «A chi obietta che la zona rossa danneggia l'economia rispondo che ciò non mi sfugge e ho caldeggiato, per quanto ho potuto, provvedimenti che andassero nella direzione di ristori e maggiori concessioni. Ma bisogna pur dire che l'economia non può essere motivo valido per rischiare la vita. Per quanto riguarda il mio operato, posso assicurare che il sindaco non avrebbe potuto in alcun modo evitare che Benevento finisse in zona rossa, dal momento che si è trattata di una decisione governativa riguardante l'intera Campania. E rilevo anche - ha concluso - che questo provvedimento può giovarci molto sul piano sanitario perché arresterà sul nascere il pericoloso arrivo in massa nella nostra provincia da aree più colpite come il napoletano».

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Una versione che suscita polemiche, e non soltanto sul versante politico. Durissima la posizione di Gianluca Alviggi, numero uno di Confesercenti nel Sannio: «Le giustificazioni di Mastella non ingannano nessuno e soprattutto non chi, come noi, è abituato a guadagnarsi da vivere alzando la saracinesca. Non è vero che la provincia di Benevento è stata condannata alla zona rossa per decisioni superiori immodificabili. Leggiamo anche noi i giornali e sappiamo che in altre realtà, vedi la Lombardia, si è optato per una inedita zona arancione rafforzata coniata ad hoc per una ricca regione che si considera produttiva e pertanto intangibile. Il piccolo e inoperoso Sannio, invece, nell'ottica di questi governanti cinici e insensibili può essere lasciato al proprio destino. E di questo dobbiamo dire grazie al governatore De Luca e al sindaco Mastella che non hanno mosso un dito per scongiurare quello che per tante famiglie sarà il colpo del ko definitivo».
 

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