De Gaudio, il volto perbene dello sport

Lunedì 24 Agosto 2015, 20:56
2 Minuti di Lettura
Ci siamo incontrati per l'ultima volta otto mesi fa, mancavano pochi giorni al Natale. Carlo de Gaudio invitava puntualmente un gruppo di cronisti e soprattutto amici al ristorante “Da Umberto” in via Alabardieri per lo scambio di auguri. A tavola, i ricordi del passato (erano tanti ma ancor più i segreti gelosamente custoditi) e soprattutto i ragionamenti sul futuro perché Carlo guardava sempre avanti. Per tanti anni, oltre trenta, ho incrociato de Gaudio, dal bordovasca della piscina Scandone di Fuorigrotta alla sala della Commisione disciplinare Fifa a Johannesburg. E' stato un importante pezzo della storia sportiva di Napoli e dell'Italia, avendo accompagnato la Nazionale l'11 luglio dell'82 sul gradino più alto del mondo, al Santiago Bernabeu di Madrid, e avendo scortato gli atleti della Canottieri fino ai più prestigiosi traguardi internazionali. Oggi lo piangiamo perché ci mancheranno i suoi sorrisi, il suo sguardo allegro e furbo, la sua voce roca, la sua competenza manifestata sempre con garbo. Un abbraccio a Ugo e Chantal, i figli, e alla Canottieri, l'altra sua grande famiglia. Mi fa piacere pubblicare questo ricordo di Antonello Valentini, ex direttore generale della Federcalcio, di Carlo: «Voglio ricordare -per rendere omaggio alla sua memoria di sportivo, di dirigente della Federcalcio e di presidente della Canottieri Napoli- l'amico Carlo De Gaudio, scomparso ieri nella "sua" Ischia. Un uomo generoso e intelligente, imprenditore abile e moderno, che insieme agli affetti familiari ha coltivato con successo nella sua vita due grandi passioni sportive : la pallanuoto e il calcio, la Nazionale e il suo Napoli che ha sempre portato nel cuore. Carlo è stato uno dei protagonisti della vittoria dell'Italia di BEARZOT ai Mondiali  dell'82. Come dirigente accompagnatore, seppe cucire e tenere insieme un ambiente difficile e inquieto, tra Federazione, calciatori e giornalisti,grazie alla sua innata simpatia,il suo pragmatismo e quella bonomia tutta napoletana che riuscì a fare squadra anche fuori dal campo, fino al trionfo finale di Madrid. Per molti anni negli organismi dirigente della UEFA, Carlo è stato a lungo Consigliere federale in rappresentanza dell'allora Lega di Serie C, fin dai tempi della presidenza Cestani.E il quel ruolo si è sempre battuto per difendere e tutelare le società campane, esponendosi spesso in prima persona, senza interessi personali ma con quello spirito battagliero e quel senso di appartenenza che lo hanno sempre caratterizzato e per cui si faceva voler bene. Qualche anno fa volle festeggiare con un gruppo di amici i suoi 80 a Napoli e fu l'occasione per rinnovargli affetto e stima.  Carlo De Gaudio è stato un dirigente d'altri tempi, nel senso migliore del termine, lungimirante e moderno : pallanuoto e calcio sono stati la sua vita e ritengo doveroso che il suo mondo si mobiliti per ricordarlo come esempio di generosità,di autentica passione sportiva,di galantuomo».
© RIPRODUZIONE RISERVATA