San Paolo, il problema non è la capienza

Giovedì 6 Agosto 2015, 10:08
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Mimmo Carratelli, tornato a scrivere sulle pagine del Mattino, ha dedicato un interessante articolo alla questione della riduzione degli spettatori del San Paolo, annunciata via radio da De Laurentiis. Nell'autunno 2018 - ha spiegato il presidente - la capienza si abbasserà a 41mila spettatori, esattamente quanti ve ne sono allo Juventus Stadium. Il riferimento allo stadio dei bianconeri non è casuale, per due motivi. Lo Juventus Stadium è stato progettato dall'architetto Gino Zavanella, lo stesso architetto a cui il Napoli ha affidato il restyling del San Paolo. Lo Juventus Stadium non è considerato soltanto un modello efficiente, ma anche uno dei segreti dei 4 scudetti consecutivi della Juve, che su quel campo raramente ha sbagliato un colpo, vincendo sempre in Italia e arrivando alla finale Champions nella scorsa primavera. E scaramanticamente De Laurentiis si augura che una struttura simile porti fortuna al Napoli. Il dibattito è aperto sulla capienza del San Paolo. Pochi o sufficienti 41mila posti? Credo che l'architetto Zavanella, alla fine, si spingerà un po' più in su con il limite di capienza, tuttavia ricorderei che nella scorsa stagione il tetto dei 40mila è stato superato soltanto in occasione delle partite con la Juventus (54.006), la Lazio (49.085), l'Athletic Bilbao (49.872) e il Dnipro (41.095). E che nella precedente stagione in occasione delle partite di Champions vi furono sì 55.766 spettatori per il Borussia, ma “soltanto” 39.148 per il Marsiglia e 34.027 per l'Arsenal. Credo anche che il problema non sia la capienza, ma la qualità della ristrutturazione del San Paolo. Io non so quanto ai tifosi del Napoli interessino i box per i vip, sicuramente desiderano - finalmente - entrare in uno stadio sicuro e confortevole, degno di una squadra che abbia ambizioni europee.
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