La morte della ex regina Maria Sofia nell'articolo pubblicato dal Mattino 90 anni fa

Mercoledì 21 Gennaio 2015, 15:55
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L'ultima regina delle Due Sicilie, Maria Sofia di Wittelsbach, morì 90 anni fa. Era il 18 gennaio 1925, quando una polmonite le scatenò conseguenze fatali. Aveva 84 anni, viveva a Monaco di Baviera ospite del fratello Carlo Teodoro che faceva il dentista. Era rimasta vedova 30 anni prima, quando l'ex re Francesco II era morto ad Arco di Trento il 27 dicembre 1894 per "diabete mielitico". Era un altro pezzo di storia meridionale che se ne andava. Maria Sofia fu sepolta nella tomba di famiglia a Stergensee, poi trasportata ad Irach accanto al marito. La peregrinazione di quel corpo doveva ancora continuare: nel 1938 la tumulazione a Roma, poi nel 1984 la definitiva sepoltura con Francesco II nella basilica di Santa Chiara a Napoli. Nelle collezioni storiche del Mattino, c'è anche l'articolo che il 21-22 gennaio 1925 fu pubblicato sulla notizia della morte. Rievocava l'arrivo a Napoli, l'incontro con Francesco II e accennava soprattutto all'epopea di Gaeta che aveva fatto diventare la regina un culto d'ammirazione anche per scrittori come Proust e poeti come D'Annunzio. Nell'articolo, assai ampio, veniva poi ricordata l'intervista, da cui erano ripresi diversi passaggi, all'ex regina, raccolta dall'allora giovane giornalista Giovanni Ansaldo per La Stampa di Torino nel dicembre del 1923. Potenza del destino: proprio Ansaldo sarebbe diventato direttore del Mattino 25 anni dopo la morte di Maria Sofia. A quell'intervista attinse l'articolo del Mattino, per descrivere gli ultimi anni di vita di un personaggio su cui, scriveva l'articolista, "pochi sono ormai i napoletani che ne serbano memoria, ma nessuno ignora che fu tra le donne più seducenti e più interessanti del suo tempo". Nel descrivere il profondo legame che conservava la ex regina bavarese con Napoli, Il Mattino, ormai sottratto agli Scarfoglio dal regime fascista, accennò al suo interesse sulla realtà italiana. E, riprendendo l'intervista di Ansaldo di 2 anni prima, Il Mattino ricordò gli "ultimi servitori" di Maria Sofia. Scrisse Il Mattino: "Alle cose lontane ripensava spesso, ma con pacata dolcezza. Ebbe tre ultimi servitori dei quali sapeva dove fossero, cosa facessero". Uno era palermitano, un altro abruzzese e un terzo di Caserta. Aveva commentato l'anno prima Ansaldo, in un passaggio ripreso alla lettera dal Mattino: "Erano i tre ultimi servitori, uno per ogni provincia del suo regno". Un ulteriore legame affettivo con i giorni del suo passato e una Patria acquisita che non aveva mai smesso di amare.
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