Renzi, destra e sinistra, voti in Parlamento e partito della nazione. Ritorno alla storia con Croce

Lunedì 9 Marzo 2015, 13:23
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C'è grande incertezza su cosa succederà in Parlamento nel voto finale per la riforma del Senato. La minoranza Pd e Berlusconi annunciano battaglia, ma qualche stampella al governo sarebbe pronta a darla una pattuglia di deputati di Forza Italia guidata da Denis Verdini. Confusione, tra chi non capisce più niente sulle distanze ideologiche, sulle differenze tra i partiti, sulla libertà di coscienza dei singoli deputati.

Cosa ne è stato delle antiche diversità politiche? Siamo solo figli del crollo del muro di Berlino, o portiamo dentro qualche gene che riguarda la nostra storia? Leggete questo passo e indovinate chi lo ha scritto: "Il trasformismo si era così bene effettuato che non se ne parlò più, e il nome stesso uscì dall'uso. Ma sempre quel nome, quando fu ricordato, parve richiamare qualcosa di equivoco, un fatto poco bello e la coscienza di una debolezza italiana".

Sì, è Benedetto Croce. Quando scrisse la prima edizione della "Storia d'Italia dal 1871 al 1915" era il 1927. E esaminava come si era mosso il Parlamento tra destra e sinistra, maggioranze ondeggianti. Raccontò come, nel 1882, Agostino Depretis avesse vinto le elezioni facendo accordi con la destra, e come proprio la sinistra conquistasse il potere e come Depretis avesse coniato un termine nuovo: "il grande nuovo partito nazionale".

Non vi ricorda qualcosa? Il partito della nazione non è il partito nazionale? Disinvoltura, con alcuni politici che, allora come oggi, storcevano il naso. La rievocazione di Croce potrebbe essere adattata, pari pari, alle scene di oggi. Eccola: "I due partiti non si cristallizzavano, e rimanevano fluidi, e continuavano a mescolare, peggio di prima, le loro acque. Uomini di Destra entravano in gabinetti di Sinistra, frazioni di Destra sostenevano siffatti gabinetti, frazioni della Sinistra si combattevano tra loro...".

Basta inserire nomi di politici dei nostri giorni e sembra una cronaca di oggi. Le spiegazioni e le giustificazioni di Croce furono le stesse che esibiscono oggi Renzi, Berlusconi versione patto del Nazareno, Alfano, con critiche della minoranza Pd e di Sel. Ricordiamole, per fare nostra la eterna lezione di Vico: "Nessuna forza poteva impedire agli uomini di accordarsi o discordare non su astratti e vuoti programmi, ma su questioni e provvedimenti concreti, e seguire i capi che via via davano speranza di attuare quello che ad essi pareva buono e plausibile, che era la realtà della lotta politica".

E poi c'è chi dice che la storia è solo vuota erudizione, priva di agganci con i problemi e le realtà quotidiane. Chi non conosce la storia, purtroppo, non capirà mai cosa viviamo. Non avrà strumenti sufficienti a fare esperienza del passato.
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