Aldo Balestra
Diritto & Rovescio
di

La bimba ferita
e le preghiere
annunciate

I rilievi della polizia sul luogo del ferimento della piccola Noemi, a Piazza Nazionale (Napoli)
I rilievi della polizia sul luogo del ferimento della piccola Noemi, a Piazza Nazionale (Napoli)
di Aldo Balestra
Sabato 4 Maggio 2019, 22:58 - Ultimo agg. 5 Maggio, 08:37
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Napoli: bimba ferita, condizioni restano critiche ma stabili (AdnKronos, 04.05.2019, ore 14.43)
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Lo speriamo tutti, dal primo momento in cui Napoli ci ha restituito l'ennesimo orrore di un agguato tra la folla. Da quando abbiamo saputo che il tremendo effetto collaterale dell'ultima azione criminale aveva il visino pulito di Noemi, 4 anni e una cascata di riccioli biondi, uscita con la madre e la nonna a fare una passeggiata e trovatasi per caso sulla traettoria dei colpi di un'esecuzione di camorra. Al centro di Napoli, piazza Nazionale, a poche centinaia di metri dalla Stazione Centrale, alle 17.30 di un giorno di maggio.

Speriamo tutti che Noemi si salvi. Che la scienza faccia del suo meglio, che i medici del Santobono, dove arrivano ogni giorno sempre più bambini vittime della ferocia dei grandi, le restituiscano una vita piena, prima che il colpo esploso dalla pistola di un impacciato e aspirante assassino l'abbattesse come un birillo, davanti a un bar di Napoli.

Per chi ci crede, potranno e faranno molto le preghiere che, a prescindere dal «risultato», sono l'arma naturale di ogni cristiano, adoperata con intensità quando un altro soffre. Figuriamoci quando una bimba innocente di quattro anni, vittima di una violenza criminale fuori controllo nella terza città d'Italia, rischia di morire.

Si prega per Noemi, allora. Ma perchè dirlo a destra e a manca, al di là di quello che già accade nelle catene dei social? E perchè coloro che hanno importanti responsabilità pubbliche e politiche, dai due vicepremier e ministri Salvini e Di Maio in perenne lite, fino al sindaco di Napoli sofferente di annuncite, sentono proprio il bisogno di dire a tutti che pregano per Noemi, affidando la notizia al circuito mediatico? Fatelo, pregate, se ci credete. Ma svelarlo è davvero necessario? No, non serve. E si ha il timore che finisca, come dire, per essere solo pratica ricondotta, soprattutto se con dichiarazioni «in serie», alla categoria delle cose affidate alle agenzie di stampa nell'esercizio della propria «attività».

C'è il beneficio della buona fede per tutti, per carità. Ma da chi ha la grande responsabilità di decidere i destini di un Paese, da chi fa politica, da chi guida una città così irrimediabilmente bella ma tanto tartassata, occorrono sempre fatti concreti più che annunci. Anche degli annunci di preghiera per una bambina.
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«Il pudore è il contorno che fa splendere la virtù» (Diogene)
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