Aldo Balestra
Diritto & Rovescio
di

La lettera di Maria,
la regina Elisabetta
e i sogni dei bambini

La regina Elisabetta d'Inghilterra
La regina Elisabetta d'Inghilterra
di Aldo Balestra
Lunedì 10 Dicembre 2018, 00:21 - Ultimo agg. 00:50
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«Alunna di 9 anni scrive a regina Elisabetta, lei risponde» (Ansa, 09 dicembre 2018, ore 12.47)
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Maria Teresa, 9 anni, alunna di una scuola della provincia di Reggio Emilia, aveva un sogno. Saperne di più della Regina d'Inghilterra e di quel Paese. Tutta «colpa» della lettura, a scuola, de «Il GGG, Grande Gigante Gentile», di Roald Dahl. Maria ha dunque pensato di scrivere proprio ad Elisabetta, per incontrarla.  E la Regina, inaspettatamente, le ha risposto attraverso la sua assistente, su tanto di carta intestata di Buckingham Palace.

«Cara Maria - si legge nella missiva - la Regina mi ha chiesto di scriverti e ringraziarti per la tua lettera e i piccoli disegni che hai fatto per lei. Sua maestà ha pensato che tu sia stata molto gentile a scriverle e anche se impossibilitata a risponderti personalmente a causa delle centinaia di lettere che riceve ogni giorno, la Regina è stata contenta di venire a conoscenza del tuo interesse verso la Famiglia Reale. Allego una piccola informazione  che spero ti faccia piacere e ti ringrazio ancora una volta per averci scritto».

A prendersi cura del desiderio di Maria Teresa, spinta anche dai genitori, era stata l'insegnante. Tanto pressante era stata la richiesta della piccola che la docente l'ha spinta a scrivere la lettera ad Elisabetta. «L'ho incoraggiata - ha spiegato semplicemente - perchè i sogni vanno coltivati».

E' di qualche giorno fa, invece, un'altra lettera, quella di un bimbo americano che aveva chiesto alle Poste statunitensi di recapitare una lettera al papà morto, lassù in Cielo. Il piccolo Jase non si rassegnava. Il postino gli ha fatto giungere una ricevuta: «Consegnata con successo, farò del mio meglio per le altre».

Solo piccole storie carine, amplificate dal clima natalizio? Non solo. Dietro ci sono comportamenti di cura, di attenzione, che ogni «grande», importante o meno che sia, dovrebbe avere per un bambino, un adolescente. Le mamme e i padri, le insegnanti e i portalettere, le regine o i re. I bambini e i giovani chiedono, e più che riempirli di «cose» forse sarebbe il caso di accontentarli, innanzitutto, con l'ascolto. E riempendo l'ascolto di contenuti.

Dovrebbe essere diffusa -  sì, dovrebbe ritornare - la consapevolezza che i (buoni) figli e cittadini del domani si crescono con l'ascolto, la cura, la dedizione, il sacrificio. Sempre più distratti, i grandi spesso liquidano i sogni dei piccoli con il regalo, l'accondiscendenza indiscriminata, peggio se sostanziata dal disinteresse o dalla distrazione. Se si ricominciasse, allora, dall'attenzione per i sogni potremmo forse sperare un po' di più.
Chissà perché, ma il pensiero prende forte, ancor di più, in questi giorni tristi in cui piangiamo Daniele, Asia, Benedetta, Emma e Mattia, cinque adolescenti italiani morti schiacciati nel ventre buio del giardino di una discoteca.
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«Ad altri la gioia è fremito, ad altri è tremito, ad altri gemito: quali i migliori?» (Tommaseo, Pensieri morali)
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