Aldo Balestra
Diritto & Rovescio
di

La fiducia in chi
ne sa più di noi

Dosi di AstraZeneca. Sotto, la sfilata di bare nel marzo 2020 a Bergamo
Dosi di AstraZeneca. Sotto, la sfilata di bare nel marzo 2020 a Bergamo
di Aldo Balestra
Giovedì 18 Marzo 2021, 10:50 - Ultimo agg. 19 Marzo, 21:32
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«AstraZeneca, oggi atteso parere Ema su sicurezza vaccino» (Ansa, 18.03.2021, ore 7.00)
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E' triste dirlo. Ma siamo diventati, per eccellenza, il Paese dei sapientoni. Più degli altri, credo. Perchè la fantasia, l'ardire dell'italiano - sarà una questione genetica - non conosce limiti, nel bene e nel male. Ha diritto di parola su tutto e tutti. Ci mancherebbe, siamo in democrazia. Epperò parlare di quel che non si sa - ma si presume di sapere perchè se ne sente discutere - e riferirne, e urlarne, solo perché non c'è nessuno che ti valuta con il metro delle competenze, è il peccato di incosciente presunzione più grave che si possa compiere in tempi difficilissimi e amari come questi. Soprattutto se, a portata di mano, hai un'arma comoda e gratuita di suggestione di massa come i social. Dove c'è chi si alza al mattino e, in base all'ultima sensazione provata o convinzione maturata, tramuta la chiacchiera da caffè in affermazione scultorea e cattura-like, in grado di generare certezze e convinzioni difficili da sradicare o correggere, e di instillare il siero (questo sì) più velenoso che ci sia: la sfiducia.

C'è una gran parte di popolazione che, ai tempi del Covid, si è riciclata nel ruolo di virologo, essendo i campionati di calcio prima fermi o al massimo a rilento e la pandemia una vicenda così invasiva da occupare rapidamente ogni spazio della nostra vita. Solo che rispetto ad una cosa tanto seria che, giusto per tornare all'Italia, ci vedeva esattamente un anno fa assistere alla triste sfilata di bare nella dilaniata Bergamo, non si può mandare in frantumi l'unica bussola che deve guidarci in un momento come questo: la Scienza.

E' la Scienza, che in un anno, è venuta a capo di un virus che entrava ed entra nelle nostre vite, le rapiva e le rapisce, che falcidiava  e ancora falcidia anziani e giovani, che ci impediva e ci impedisce, nel migliore dei casi, un semplice abbraccio, tutto come nel peggiore disaster movie che si potesse inventare. E' la Scienza che, in una utile competizione mondiale, ha raggiunto in tempi brevissimi il traguardo dei vaccini, proprio mentre il virus, subdolo e mutevole, continua implacabile a presentare ogni giorno il suo pesantissimo conto di vittime, superiore ad ogni conflitto mondiale. E' la Scienza che avanza - rispetto all'ignoto - tra successi, insuccessi, risultati e delusioni, costretta a procedere senza rete, mentre il mondo intero invoca di uscire presto dall'incubo. E' la Scienza il riferimento a cui bisogna affidarsi, forte degli studi continui e dei risultati statistici che debbono poi rappresentare la base di ogni decisione.

E la Politica deve agganciarsi alla Scienza per conto dei cittadini, in modo da restituir loro quel che, pericolosamente, sta sfuggendo di mano in questi (ancora) tormentati giorni: la fiducia.

Sarebbe bello che i capi di Stato, e non solo l'estroso premier Boris Johnson (inglese, come il vaccino AstraZeneca), con il nuovo semaforo verde dell'Ema - Agenzia Europea per il Farmaco - annunciassero di vaccinarsi proprio con "quel" vaccino. Non per spacconeria o incoscienza, ma perchè testimoni che sarà la Scienza - che si chiami AstraZeneca o Pfizer - a farci uscire da questa guerra, dove puoi cercare di limitare le vittime, correggere gli errori delle decisioni (solo chi non fa non sbaglia), ma non puoi pensare che vada tutto sempre per filo e per segno come t'aspetti e speri.

Abbiamo avuto un crescente e urlante popolo di "no vax" rispetto a vaccinazioni che, dal 1796 ad oggi, hanno invece cambiato in meglio i destini del mondo. Sarà così anche stavolta, anche se i diffidenti di sempre e quelli acquisiti di qui in avanti diranno di tutto per convincersi, e magari influenzare gli altri, della pericolosità del vaccino AstraZeneca, già iniettato - ricordiamolo - in oltre 17 MILIONI di cittadini europei ed inglesi con una casistica di reazioni assolutamente non allarmante. Così come nelle morti che ci sono state, nel nostro Paese, dopo l'inoculazione di questo tipo di vaccino, non si è dimostrato il diretto rapporto causa-effetto, oltre il rischio generico che si scatena - per i vaccini - in soggetti con particolari condizioni pregresse.

Oggi è in arrivo (vedrete, sarà così) il via libera dell'Ema. Questo non significa che si riprenderà ad occhi chiusi e senza un minimo di comprensibile timore. Con chiarezza e onestà, però, le autorità sanitarie e politiche spieghino quel che è accaduto ma restituiscano ai cittadini quello che la disinformazione e le astruse convinzioni degli italioti (e non solo) hanno pericolosamente minato in questi giorni: la fiducia in chi ne sa più di noi. Se viene meno quella, saremmo davvero più disorientati e deboli in questo lungo tunnel dove, invece, iniziamo a scorgere i primi bagliori della luce che verrà.
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«Si può, a forza di fiducia, mettere qualcuno nell'impossibilità di ingannarci» (Josph Joubert, Taccuini)

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