Bombolo, il comico preso dall'osteria 

Lunedì 24 Novembre 2014, 10:33 - Ultimo agg. 19 Marzo, 09:32
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Da venditore ambulante di piatti ad attore, dalla borgata al cinema, misurava il mondo in scarpe e prosciutti. Franco Lechner, che tutti conoscono come Bombolo, ha finalmente la sua biografia: “E poi cominciatti a fa’ l’attore”(Ad Est dell’Equatore) scritta da Ezio Cardarelli. Scoperto da Castellacci e Pingitore che lo vollero al Bagaglino, dalle borgate romane è arrivato a Tarantino passando per Tomas Milian, con leggerezza. Affamato e perso in un mondo non suo, si ritrovò a far ridere, mettendosi con garbo al centro di poliziotteschi e commedie. Una storia semplice, piccola, la sua, fatta di spontaneità e spaghetti, tanti, tantissimi. Apparteneva al mondo che risolveva tutto a tavola, dove la trattoria era ufficio e salotto. Divenuto attore suo malgrado, indimenticabile per scelta di popolo. «Io me salvo nel mondo de lo spettacolo perché ho fatto quarantatré anni de strada». È stato Trippa, Venticello, Patacchiola ma soprattutto Bombolo, uno che faceva ridere persino quando apriva i cassetti.  
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