Carte False

Carte False
Mercoledì 8 Luglio 2020, 22:48
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Valeria Luiselli è un corpo scrivente che si misura di continuo con lo spazio e si lascia attraversare dal tempo e dalle sue voci. Camminando e leggendo, misurando e ricordando, scrive “Carte False” (La Nuova Frontiera). È una scrittrice che sa capitalizzare le migliori lezioni di letteratura, e soprattutto sa divagare. Lo scrittore si vede nella divagazione, se s-perduto continua ad avere ritmo e storia e lingua: non ha bisogno di nulla, nemmeno di una biografia. Luiselli comincia e finisce il libro a Venezia, cercando Brodskij, vagando per tombe, poi affronta i segni urbanistici di Città del Messico – nascita ed evoluzione del muscolo capitale – e in mezzo vaga tra sé e il mondo, mette da parte pensieri, opere e libri. Il risultato è un libricino-labirinto, dove riesce anche a conservare una trama, proprio tradendola. La trama è il suo corpo, muovendosi genera pensieri che diventano pagine e connessioni, rimandi, riletture, ricordi. Sembra facile, ma non lo è, perché la scrittrice messicana elude le trappole dell’ovvio, persino quando parla di saudade, e ci porta a fare un viaggio di sospensione, con un itinerario che esiste, ma anche no.
 
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