Hay Ochenta y ottanta 

Sabato 21 Novembre 2015, 21:45 - Ultimo agg. 6 Novembre, 11:08
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Juan Cruz, per “El Pais”, intervista Mario Vargas Llosa, la sua rinascita a 80 anni, l’entusiasmo di un nuovo amore, i dubbi per la scrittura e, però, una perfetta visione del mondo. Leggendo viene da pensare a una comparazione con i nostri ottantenni scrittori, e il bilancio è tutto al ribasso. Dove Llosa è esuberante nell’esibire un percorso biografico fatto di movimenti e vagabondaggi, tentativi e imprese, i nostri hanno il cambio della casa e della libreria, l’acquisizione di rubriche nel giornale di riferimento e la miseria dell’abuso di potere nelle case editrici, usate come giardini. Dove Llosa è capace ancora di lotta e analisi, pensieri e giudizi, i nostri hanno il problema che gli manca il senato a vita o la medaglietta, o, peggio, rincorrono il posto in vetrina prima e in classifica dopo. Non c’è partita, insomma, Llosa è un gigante, uno dei pochi, e verrebbe da augurare ai nostri di poter scrivere almeno uno dei tanti romanzi dello scrittore peruviano, magari uno breve, per non farli affaticare molto. 

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