I replicanti 

Venerdì 6 Giugno 2014, 14:30
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Interno giorno, una donna al centro di un’aula magna, faccia compunta, dice: «questa cinquina non è la mia». Poi, ancora più affranta: «La nostra cordata non ce l’ha fatta». Non è un film, è la scena reale di un premio. La donna è Monica Guerritore, il premio è il Campiello, e lei lo presiede quest’anno. Non senza problemi, vendette, polemiche. E, ovviamene, corredo di articoli sul “criterio di valutazione dei libri”. Insomma, sempre la stessa storia, dallo Strega in giù. I premi hanno sostituito "Il cantagiro", portano di città in città gli scrittori i loro libri e non c’è nemmeno un Gregoretti a metterli in croce. È tutto così scontato, al punto che sembra una sceneggiatura di un vecchio film. Ti capita sottomano, mentre leggi ne indovini le battute, sai già chi cadrà e come, e quando la rimetti sul tavolo ti chiedi perché ti sei lasciato prendere di nuovo, perché hai letto, sei andato dietro a cose di cui non ti importa. Un po’ come con Facebook, solo che ai premi ti ritrovi gli scrittori che rilasciano interviste emozionati, come Mauro Corona, anzi Mauro Corona da Erto.  

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