Il curioso caso della lista Tsipras 

Venerdì 14 Marzo 2014, 14:03 - Ultimo agg. 19 Marzo, 09:25
1 Minuto di Lettura
Ci fosse stato Andrea Camilleri, allora sì, che, le cose avrebbero avuto un senso ma senza di lui la lista di Alexis Tsipras perde molto. Perché in questi anni ci hanno raccontato i giallisti come le uniche spie per capire la deriva del nostro paese, un genere che copriva la sociologia oltre che restituirci la realtà, capace di dirci dove “sorvegliare e punire” meglio del vecchio Foucault. E, invece, niente giallisti, certo la lista del leader della sinistra greca rimane zeppa di scrittori e giornalisti che però non risolvono omicidi. E questo dispiace, perché sarebbe stato bello vederli intervenire a Bruxelles sul traffico di droghe ma anche sulle importazioni di mandarini, invece dovremo accontentarci di qualche poetino del rimpianto, di qualche attore che reciterà la parte dell’escluso rifacendo l’ex leaderino di piazza che lo segue in lista (sempre che vengano eletti). Quello che colpisce è l’uso del libro per le candidature e viceversa, in tutto questo, l’assenza dei giallisti spicca come saggia decisione della categoria, ora potranno dire che sono la Fiom della cultura italiana, forse. 
© RIPRODUZIONE RISERVATA