Il Grande Tiratore 

Mercoledì 30 Dicembre 2015, 16:39 - Ultimo agg. 18 Dicembre, 09:22
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Scrivere un saggio di costume che ha come colonna vertebrale il Cyrano de Bergerac, declinandolo in chiave napoletana e riscoprendo Mario Giobbe, Roberto Bracco e Ferdinando Russo, non era facile. L’impresa è riuscita ad Amleto De Silva, con “Degenerati” (LiberAria), che non solo esce dai luoghi comuni sull’opera di Edmond Rostand, liberando Cyrano – finalmente –, ma scrive anche il nuovo manifesto della guasconeria, andando per esclusione montaliana, elencando tutto quello che degenera fino a marcire, tutto quello che evapora ma prima offende, soprattutto nel mondo culturale. Risvegliando il coraggio di azioni ed idee, senza perdere ironia, passando per gli esempi di Luciano Bianciardi e Kurt Vonnegut. È il miglior libro di Amleto De Silva: compatto, divertente, articolato, coraggioso, con una lingua concreta, immediata, che seziona il presente, non indugia ma tocca, mostrando che si può scrivere e non appartenere, dire senza immischiarsi, essere liberi nella vita e nelle pagine.
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