L'apparato umano della critica letteraria

L'apparato umano della critica letteraria
Venerdì 1 Ottobre 2021, 21:26
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Su “L’Espresso”, da qualche settimana, c’è un tentativo di polemica letteraria vecchio stile, cominciato da Roberto Cotroneo che difende la casa editrice che dirige, “Neri Pozza”, e il suo neo-premio Strega, Emanuele Trevi, dicendo che tutto il resto dei romanzi italiani è noioso e inutile. Il fatto che la soluzione sia il libro di Trevi (un non romanzo)  genera subito il premio dell’autosatira o del familismo amorale. Gli ha risposto Antonio Moresco col suo articolone pre-stampato – lo stesso da anni – un delirio da Pippo Baudo (detto con rispetto per uno dei grandi autentici scrittori italiani) sotto mescalina: IO, IO, IO e solo IO sono il grande trascurato delle lettere, mentre in questi anni le maggiori case editrici gli pubblicavano sempre lo stesso libro, più gli altri che ne erano la brutta copia.

In ultimo è arrivato Massimiliano Parente: il colpo di scena nella saga da “Star Wars” (Words) che accusando Cotroneo di cecità – cosa verissima – ribadisce i suoi meriti nella pubblicazione di Moresco in Mondadori e la SUA centralità letteraria e critica. In pratica è un convegno sulla cistifellea, di cui abbiamo dato notizia nella speranza che se ne accorga qualcuno.

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