La prima cosa che guardo

Venerdì 12 Settembre 2014, 13:15 - Ultimo agg. 19 Marzo, 09:30
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Dei librai francesi hanno affisso alle loro vetrine cartelli che annunciavano il rifiuto di vendere il  libro di Valérie Trierweiler (ex compagna di Francois Hollande), invitando a leggere Balzac. Pensando ai librai italiani che consigliano i libri già in classifica quando i giornali li intervistano: ho gioito, poi però mi sono ricordato che a Balzac la storia di Trierweiler sarebbe piaciuta, e non per come è scritta ma per quello che racconta: il tradimento di una donna. Piccole miserie quotidiane che diventano grandi miserie universali. E allora mi sono detto: ma che problemi hanno i francesi con la libertà? Ghigliottinano libri per decreto? Ricordandomi, anche, del caso Grégoire Delacourt querelato da Scarlett Johansson (protagonista del suo romanzo, “La prima cosa che guardo”) per violazione della privacy e condannato da un tribunale parigino.
Nella prima storia si sono opposti al regolamento di conti via libro e nella seconda non hanno fatto niente d’eccezionale per una vicenda assurda. «
Gli avvocati volevano addirittura mandare al macero il romanzo, chiedendo di impedire la vendita di diritti all'estero o per farne un film. Sembra il Medioevo». Né liberté, né égalité, meno ancora fraternité.

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