LOve

LOve
Lunedì 2 Aprile 2018, 11:12 - Ultimo agg. 23 Marzo, 04:08
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Voleva scrivere un romanzo a nome “Loredana”, Fulvio Abbate, alla fine ha scritto un discorso generale sull’amore: “LOve” (La nave di Teseo), sì, il titolo come una targa americana, e sotto c’è di tutto: memorie di avventure, luoghi, metodi, consigli, espressioni, con molta ironia e moltissima nostalgia. Oscilla Abbate tra canzoni e cosce,  tra Flavio Giurato e Francesco De Gregori, musica e libri (comprando sempre lo stesso, quel tascabile Feltrinelli di Rimbaud donato a Yvonne De Carolis), si disperde, divertendo il lettore. Gioca con de Sade e Pasolini, torna nella sua Palermo da Roma dove c’è Mario Schifano che gli dice di negare sempre, anche l’evidenza, ma le pagine più belle sono per Lilli Carati e poi nel suo tentativo di spiegare a una algida Gloria Guida che l’uomo che l’ha amata di più la teneva in un diario con didascalie poetiche alle sue foto. C’è anche lo spazio per capire la crisi della sinistra nell’immaginario sessuale, mai passato per Miller e consumato dalla Ferilli alla Ramazzotti. E anche questo è amore, o LOve con like. 
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