Luis Sepúlveda. Il ribelle, il sognatore

Luis Sepúlveda. Il ribelle, il sognatore
Lunedì 22 Marzo 2021, 20:55
2 Minuti di Lettura

Luis Sepúlveda era una anomalia con mille vite e una voce sola, inconfondibile. A un anno dalla sua assenza, solo fisica, Bruno Arpaia – scrittore, traduttore, giornalista – suo amico, lo ricorda con un libro, “Luis Sepúlveda. Il ribelle, il sognatore” (Guanda), che prova a restituire tutte quelle vite. Poi racconta anche i libri a chi non li ha letti, e ci mette tanti backstage che dicono come ha vissuto Sepulveda: dalle dita nel whisky, alla magia, passando per le cravatte, quelle degli altri, usate come tovaglioli. Scrittore d’avventura, ma con una vena comica e l’allegria per smarcarsi dalle tragicità della sua esistenza di cittadino cileno, guardia di Allende, torturato, perseguitato e costretto all’esilio dalla “spazzatura umana” Pinochet.

Ambientalista senza l'accezione occidentale (c'è una bella litigata con Jorge Amado). Viaggiatore che poi si perde in macchina con la televisione spagnola a poco da casa, ridendone. E il guerrigliero, l’uomo sempre schierato anche se non manca di confrontarsi con i dubbi e le delusioni (il Nicaragua, che lo imprigiona, ma anche il partito comunista che lo espelle di ritorno dalla Russia). Su tutto c’è la grandezza della credibilità, “una menzogna che arricchisce”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA