Mozziconi

Mozziconi
Lunedì 11 Febbraio 2019, 15:13
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Fin dall’ossessione per i nomi, delle persone, degli animali e della cose, il senzatetto protagonista di un romanzetto leggerissimo e speciale, “Mozziconi” (Quodlibet) di Luigi Malerba, denuncia la sua carica eversiva, i suoi pensieri anarcoidi. E nel suo vagare e pensare, ritroviamo l’eco di una filosofia di strada – molto diversa da quella dei gilet gialli – che cerca la libertà provando a inventare proverbi e affidando pensieri in bottiglia alle acque del Tevere. Con tantissima ironia, Malerba aveva scritto questo libro – uscì nel 1975 da Einaudi e solo ora torna in libreria – che contiene la sua enorme capacità di giocare col poco, di affascinare col minimo, portando il lettore a spasso per Roma, anche se Mozziconi romano non è, e non sa bene da dove venga né dove vada, ma andandoci costruisce storie brevi, degli apologhi che gli consentono di continuare a scherzare, perpetuando in eterno il suo passare sui nasi dei lettori, saltando dall’uno all’altro, e raccontando come pochi.
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