Muchachos, maten a Borges

Venerdì 3 Maggio 2013, 15:39
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Apri “Repubblica” e trovi due pagine a firma di Massimo Rizzante: “Dimenticare Borges” e sotto “La nuova generazione di scrittori che vuole riscattare l’Argentina”. Pensi, era ora, poi leggi e ti accorgi che manca l’unico che Jorge Borges l’ha veramente seppellito. Washington Cucurto – uno che di Borges dice: «¿Cómo le voy a creer a un ciego que lee?» come posso credere a un cieco che legge? –, detto Cucu, oltre che poeta e scrittore (un Efraim Medina Reyes argentino, autoironico, che prende in giro la Kirchner, e l’intera sinistra sudamericana), fondatore del Realismo Atolondrado, (il Realismo Frivolo), e di una singolare casa editrice: Eloìsa Cartonera, che lavora con i cartoneros e stampa su cartone alcuni tra i più bravi scrittori del continente, e le copertine le disegnano il figlio di Cucu con gli altri bambini de la Boca. Per cinque pesos si possono comprare novelle di César Aira, Rodolfo Enrique Fogwill, Enrique Lihn, Oswaldo Reynoso e molti altri. L’Eloisa Cartonera è due stanze e una stampatrice, un tavolo pieno di colori, bambini che scarabocchiano, libri vivaci alle pareti e un continuo via vai di gente. Cucu conoscendo bene il suo paese, avendo vissuto da vicino la delusione politica non si aspetta nulla, per questo ha dato vita una impresa che funziona: contraddicendo il funzionamento delle normali case editrici (nessun marketing, nessuno studio di mercato, nessuna serialità, nessuna copertina ammiccante e soprattutto partendo da un prodotto destinato al macero). Riconosce un solo mito contemporaneo:«Diego Maradona, ed è capitalista».
Mentre lo dice, intorno, ci sono ragazzini che giocano a pallone per strada incuranti delle auto e delle galline appena uscite da un panificio.

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