Oltre il precipizio
Venerdì 15 Gennaio 2016, 09:55
- Ultimo agg. 10:04
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Non so se Antonio Manzini fosse informato sui fatti quando ha scritto “Sull’orlo del precipizio” (Sellerio), un raccontino divertente che parte bene e finisce male, ma contiene delle pagine apprezzabili e divertenti che ora hanno trovato riscontro nella realtà delle nostre edicole. Tra giocattoli, adesivi, figurine e anche giornali, sono apparsi i distillati: libri ridotti all’essenziale. Quando ho visto “Uomini che odiano le donne” di Stieg Larsson passare da mattone a velina ho pensato a una uscita in fascicoli, poi, invece, mi sono reso conto della trovata. Un tempo per vendere un prodotto si abbassava il prezzo non si tagliava il prodotto. Il prossimo passo sarà la riscrittura con la nascita di una figura nuova: il ri-editor. Manzini c’era andato vicino quando ironizzava sui Promessi Sposi: «Vuole che le legga l’incontro fra i coatti e don Abbondio?». «I coatti?», chiede Volpe. «I Bravi, dai. “Questo matrimonio non s’ha da fare…” Ma chi parla così? Ora, invece, senta che meraviglia: “Prova a fa’ sto matrimonio e ti rompiamo il culo, bello”. È un’altra cosa. È così che i giovani si avvicinano alla letteratura».
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