Pasto nudo

Pasto nudo
Venerdì 8 Aprile 2016, 10:04
1 Minuto di Lettura
“Purity” (Einaudi) di Jonathan Franzen è un romanzo sulla famiglia, il potere, l’egoismo e il denaro, per farla breve. Ma al suo interno contiene anche il tentativo (riuscito) di mostrare la supremazia tra il vero giornalismo, tra la composizione di una inchiesta e le verità scomposte e urlate di una specie di Julian Assange. Un confronto tra il vecchio e nuovo modo di usare notizie, raccontare storie: tra i giornalisti Tom Aberant e Leila Helou che lavorano e gestiscono il “Denver Independent” – (DI) una rivista investigativa – e il pirata del web Andreas Wolf che guida il Sunlight project – una specie di Wikileaks ma più smart –. L’impressione è che l’esercizio di svelare verità sul web sia un agire senza sentimento e somigli alla delazione – pratica sulla quale si reggevano i regimi dell’Est, Wolf è un figlio della Stasi e della Berlino DDR – mentre la lenta costruzione di una accusa, con il vecchio giornalismo, contenga oltre la fatica, il rispetto per le notizie. Il duello è tra notizia nuda e notizia vestita. Se la maggioranza sta scegliendo la prima è per una semplificazione. Col tempo la seconda ri-vincerà. 
© RIPRODUZIONE RISERVATA