Patagonia, falsa calma

Patagonia, falsa calma
Lunedì 28 Gennaio 2019, 12:18
1 Minuto di Lettura
María Sonia Cristoff, con “Falsa calma” (La Nuova Frontiera), racconta una Patagonia inedita, fuori dall’immaginario, senza finzioni, aggiunte, voracità. Esplora il vuoto e la nostalgia, rende l’avventura un fatto quotidiano, smonta l’epica che accompagna il luogo in funzione di una restituzione neorealista. Un pezzo alla volta, riporta alla luce una umanità differente da quella che tutti si aspettano, tra l’altro piazzando grandi stralci di letteratura a supporto delle sue tesi (tra i tanti il nostro Daniele Del Giudice). Cristoff è brava perché è spietata, soprattutto con se stessa, non cede al sentimentalismo, sa che il giornalismo è un genere letterario e porta a casa un libro che è un sistema perfetto, che va letto come l’evoluzione del grande lavoro fatto da Osvaldo Bayer sulla Patagonia, che diventa finalmente postmoderna. E da patagoniense, Cristoff, gira per i paesi sapendo a quali porte bussare, a quali storie attingere, infilando un album di umanità ricchissimo e singolare, con voci vere e una visione unica, rovesciata.  
© RIPRODUZIONE RISERVATA