Per l'errore

Per l'errore
Venerdì 13 Maggio 2016, 10:28
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È difficile scegliere nella bellezza e nella precisione scientifica dell’opera di Daniele del Giudice, ora in libreria con un libro antologia “I racconti” (Einaudi), ma da anni rileggo un suo racconto che si chiama “Per l’errore”, contenuto in “Staccando l’ombra da terra” (Einaudi), ed è perfetto per un mucchio di cose: la scrittura, l’amore, la vita. Ci sono due personaggi, un maestro e un allievo, e un aeroplano. Il maestro ha un mucchio di ore di volo e una carriera da ammirare alle spalle, l’allievo guarda al maestro e al suo passato nella speranza di poter almeno bordeggiare l’impresa. Il racconto ferma il distacco, la fine dell’apprendimento e l’inizio dell’avventura, della sfida – chiamatela come volete –. Dentro ci sono: il Giappone dei samurai, i padri con i figli, e soprattutto la paura di dover restare soli, in cielo come in terra, con la certificazione, con l’autorizzazione allo sbaglio, questa volta senza maestri di fianco ma con la solitudine di chi, ormai, sa riconoscere l’errore da sé. 
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