Per chi suona la dedica?

Giovedì 21 Febbraio 2013, 19:44 - Ultimo agg. 19 Marzo, 09:06
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Metti la dedica, togli la dedica. Aldo Busi, prima dedica il suo romanzo – «un capolavoro che l’Italia non meritava» – “El especialista de Barcelona”, al magistrato Antonio Ingroia, ora aspetta la ristampa (forza comprate il romanzo che non è affatto male) per togliere la dedica al candidato premier Antonio Ingroia. In mezzo c’è una ingenuità che fa tenerezza. Uno dei migliori scrittori italiani che ha creduto alla favola del giudice esiliato in Guatemala (a short story). Se si dedica un libro a qualcuno, la dedica: che è sempre figlia del tempo che ha generato il libro, poi non si cambia, anche se mutano le condizioni, per una questione di stile. Al massimo si fa una dedica-condono come nel caso di chi prende e lascia due donne diverse per due libri di seguito. Che poi il romanzo era dedicato anche a un altro giudice (molto discutibile, a long story) lo spagnolo Baltasar Garzón, e anche all’attivista birmana Aung San Suu Kyi e al poeta martire Federico García Lorca, perché avevano amore per le istituzioni, coraggio e la capacità di essere da soli avendo tutti contro. Non è cambiata di molto la situazione: ora Ingroia ama uguale le istituzioni solo che in un modo diverso, e forse si perde la dedica di Busi perché il libro non è stato ancora ristampato. È il mercato che influenza la storia, anche quella delle dediche. «È notorio che sto aspettando la seconda ristampa de “El especialista de Barcelona” per togliere quella dedica. Del resto, lui magistrato non lo è più, non sono io che mi rimangio alcunché. Magari un giorno la ripristinerò senza qualifica, il che significherebbe per lui un trionfo assoluto. Glielo auguro. Certo dovrà meritarsela». Dice Aldo Busi. Allora perché non pensare a un concorso tra i lettori, per meritarsi la dedica sul libro che verrà? “Per chi suona la dedica”? Si potrebbe chiamare, con preghiera di spedire le biografie alla casa editrice del grande scrittore,  dove una commissione (metà di qualità, metà giuria popolare) analizzerà le promesse: in base al tema dell’anno si selezioneranno i percorsi che torneranno utili: tipo con “Cinquanta sfumature” in testa alle classifiche che costringe anche Andrea Camilleri a bordeggiare il pornosoft, magari vince una lettrice che prende i voti ed entra in convento in Calabria.
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