Pop per non sembrare vecchi

Venerdì 6 Febbraio 2015, 11:28 - Ultimo agg. 19 Marzo, 09:34
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Un gioco non riuscito, l'ultimo libro di Umberto Eco, "Numero zero" (Bompiani, 218 pagine, 17 euro), talmente brutto sa sembrare un b-book tratto da un b-movie, se mai fosse possibile. Il romanzo soffoca di complotti e a farne le spese è la trama, l'unico pregio possibile è che diventi la Bibbia grillina del Movimento 5 Stelle, dando a Beppe Grillo e ai suoi paranoici deputati, un testo di riferimento che li innalzi nel peggio. Gioca col Duce e con la storia d'Italia, Umberto Eco, immaginando un laboratorio di giornalismo basato sulla "macchina del fango" trasposta nel 1992 in una operazione manzoniana. Non ci sono sussulti, è un romanzo piatto, persino nelle pagine bartezzaghiane, non c'è rompicapo che tenga. Tutto quello che in passato era stupore ora è sudore, si vede la fatica di Eco nel cercarlo ancora una volta, senza riuscirci. Un tentativo ironico di parodiare la stroia e persino se stesso, ma non si sono che pagine sciatte col finale di "Via col vento". Una ricerca pop che diventa caduta di stile e scrittura. 
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