Programma DPS

Sabato 16 Marzo 2013, 10:09
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«Ciao, sono Inge (Feltrinelli), editrice, e sono qua per dire che il Premio Strega è un po’ mafioso, sì, abbiamo sempre partecipato e in diversi casi vinto, ma ora ne ho compreso la natura per questo sono venuta a disintossicarmi». «Ciao, sono Emanuele (Trevi), scrittore e critico letterario, ho rinunciato al ruolo di “amico della domenica”, votante del premio Strega, sì, l’anno scorso ho preso parte alla gara e sono arrivato secondo, ma ora ne ho compreso la natura e sono qua per disintossicarmi». Questi sono i primi due iscritti al programma: “Disintossicatemi dal Premio Strega” (DPS), come per l’alcol e le droghe il percorso è lungo, la presa di coscienza faticosa, l’uscita dalla routine: di telefonate, pressioni, promesse, difficilissima. È curioso perché la rinuncia viene da due protagonisti, bastava leggere Wilcock, vedere Risi, qualche anno fa per sapere che tipo di premio fosse lo Strega, o leggere i libri che venivano premiati. Negli ultimi anni, poi, era molto peggio del solito, al punto che aspettiamo che si iscrivano al programma DPS, tutti gli altri che hanno promosso e votato dei libri orrendi, scarsi e inutili. 

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