Sorvegliare e punire

Sorvegliare e punire
Domenica 26 Aprile 2020, 12:23
1 Minuto di Lettura
Mentre gli scrittori italiani durante la pandemia e il conseguente lockdown si lamentano o ci raccontano i loro riti familiari, uno scrittore vero, Alain Damasio, profondo conoscitore di Michel Foucault, intervistato da Nicolas Celnik per “Libération”, si occupa della libertà, degli errori e dei concetti che stanno alla base dei nostri giorni e delle nostre vite. Cita “Sorvegliare e punire” – un libro che non si legge più – connettendolo alle privazioni di oggi e ai pericoli di domani, e poi arriva a dire quello che pochi di noi hanno scritto: «che la polizia non può essere il braccio armato di una incompetenza medica». Non c’è solo denuncia nella sua analisi o distopia come nei suoi romanzi, ma la consapevolezza di un ruolo – quello assente nel mondo culturale italiano – senza calcolo, che gli fa chiedere: «le drastiche misure adottate fin da Sárközy per l’antiterrorismo, poi sono state limitate ritrattate, sospese? No», e pone la questione per il nostro dopo, con la forza di uno che pensa, non di uno che produce. 
© RIPRODUZIONE RISERVATA