Tolstoj, Zweig e il paesaggio lontano

Tolstoj, Zweig e il paesaggio lontano
Lunedì 17 Ottobre 2016, 09:55
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Due studenti si presentano da Lev Tolstoj con una sola domanda – a nome dell’intera gioventù rivoluzionaria di Russia – per il venerato maestro. Tolstoj vecchio e affaticato li ascolta, risponde, discute con loro, poi capisce che deve fuggire dalla sua condizione di privilegio, per far coincidere quello che dice e scrive con la sua vita reale, lo fa e muore: generando il primo reality della storia. La domanda è: «perché non siete con noi?». È quello che racconta Stefan Zweig in “Fuga e morte di Tolstoj”, che mi è tornato in mente leggendo dei suoi viaggi appena usciti: “Quel paesaggio lontano” (EDT), dove Zweig sembra rispondere a quella domanda degli studenti russi, sovrapponendosi a Tolstoj (divenuto un suo personaggio): camminando per le strade del mondo. A volte risolve un intero viaggio con una poesia, a volte con una lunga restituzione di impressioni e paesaggi, regalando al lettore una visione di sé e dei posti che vede, procurando sempre stupore. Menzione speciale, fra le tante pagine, va a “Necrologio per un hotel”. 
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