Viaggio in Barberia 

Venerdì 7 Agosto 2015, 13:09 - Ultimo agg. 19 Marzo, 09:37
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L’estate – stagione del recupero – dilata il tempo, e pare a tutti di poter riprendere quello che ci era piaciuto, ritrovare quello che ci aveva segnato o rintracciare quello che era andato perduto. Così, piuttosto che leggere l’ennesimo libro brutto che scala le classifiche di vendita, e dirvi del suo pensiero sbagliato, ho riaperto il primo degli Antimeridiani che raccolgono tutte le opere di Luciano Bianciardi. E, a parte i romanzi che ricordavo, ho riscoperto, un piccolo testo che avevo dimenticato: “Viaggio in Barberia” (lo trovate anche nelle edizioni EDT). È un resoconto – con monologhi interiori, dissertazioni ironiche sulle parole e i luoghi, curiosità, racconto dal vero – di ottomila chilometri a bordo di una Fiat 125, nel 1968, da Tripoli a Marrakech. Dove si ritrova la leggerezza bianciardiana, il suo evitare l’epica usando come metro di misura la provincia italiana o se stesso. Era un nostalgico, Bianciardi, ma era anche un dispari, un isolato, capace di guardare il mondo di lato e restituircelo senza finzioni. 

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