Pietro Treccagnoli
L'Arcinapoletano
di

Higuain a terra, terremoto di emozioni

Higuain a terra, terremoto di emozioni
di Pietro Treccagnoli
Venerdì 29 Gennaio 2016, 19:51 - Ultimo agg. 30 Gennaio, 15:23
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Sono stati i quattro minuti più lunghi del tifoso azzurro. Mamma del Carmine, c’è il Pipita steso a terra, dolorante, la caviglia ammaccata per un fallo beccato durante un’amichevole a Castel Volturno contro la squadretta di Alessandro Cecchi Paone, per sciogliere le ombre omobofe e far pace con i gay. E che succede, Gonzalissimo atterrato da un fallo Mancini. Davanti a quelle immagini apocalittiche s’è fermato il web.

Qualche anziano ha ripetuto in preda a un incubo di ritorno: «È caduto‘o Banco ‘e Napule», come quando Jeppson fu atterrato in campo. La vecchia zia convertita alla fede nel Ciuccio ha suggerito di accendere un cero a san Paolo. Quattro minuti interminabili, nell’attesa della più sinistra delle notizie, mo’, proprio mo’ che siamo primi, che Higuain segna come il Dio del pallone comanda. Alla fine, quando s’è conosciuto il responso quasi veniva voglia di scendere in strada con le bandiere: era una semplice ecchimosi, una mulignana, diciamo a Napoli. Per vincere il dolore è bastato una manciata di ghiaccio. La paura è svanita e Napoli si è rianimata. Non era niente. Gonzalo si allenerà già oggi. 

La scossa tellurica s’è avvertita, però, mentre nessun tremore ha fatto ballare l’animo dei tifosi quando, l’altro ieri, s’è saputo che il neo-acquisto Alberto Grassi, costato 8 milioni e mezzo, s’è buscato una lesione del menisco mediale, al primo allenamento. Ne avrà per tre settimane. Due pesi e due misure. Non poteva che essere così, non facciamo le verginelle, perché Higuain sta facendo innamorare Napoli come non si vedeva dai tempi di Diego nostro. Certo ci siamo infatuati pure di Cavani, che aveva la faccia d’angelo e segnava come un diavolo. Ma quando se n’è scappato, s’è subito meritato una pasquinata: «Sei arrivato con il Vangelo, te ne sei andato con la comare». Traditore della moglie e della bandiera. Guai e Uruguay.

Altra storia con il Pipita, persino per il libro del cuore. In passato gli sono state attribuite diverse sbandate. Il presidente De Laurentiis gli ha dovuto rimproverare qualche serata passata a tirare tardi. Ma ora c’è Lara, la brava ragazza argentina che da due anni l’accompagna. Una biondina discreta, per niente glamour e invasiva come le ragazze che solitamente si accompagnano ai divi del pallone. Gonzalo redento, quindi. Non ci stupiremo di vederlo al Family Day, ma con tutta la tempesta scatenata attorno all’improvvido Sarri, glielo sconsigliamo vivamente.

Le curve del San Paolo che sanno sempre tutto già da tempo, a ogni vittoria del Napoli, con relativa rete di Higuain, si sbizzarrivano sui social network con ammiccamenti allusivi e compiaciuti. «Non sappiamo chi tu sia» scrivevano più o meno «ma grazie per quello che fai con il Pipita». Sibillino solo per chi ignorava il tema di Lara. In pratica, quasi tutti. Il tifoso è tradizionalista, signora mia, poco disposto ad accettare i dolori ai polpacci, ma pure quelli al cuore. Bisogna essere cattivi solo in campo. I suoi idoli devono essere sereni, appaciati, accoppiati, senza sbandate. Una sola eccezione ci è stata concessa: Maradona. Ma era Maradona.
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