Pietro Treccagnoli
L'Arcinapoletano
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Esiste un'autenticità senza degrado?

di Pietro Treccagnoli
Martedì 11 Aprile 2017, 16:08 - Ultimo agg. 30 Aprile, 09:53
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Il kairos è un genere particolare di autenticità che mette insieme la percezione del vecchio con il desiderio di consumarlo. Molti sociologi e urbanisti lo associano a quartieri di città moderne, come l'East Village di New York, che proiettano sugli abitanti, ma soprattutto sui visitatori, un'immagine fatiscente e chic contemporaneamente. Secondo i teorici del marketing questo intreccio, all'apparenza paradossale, è proprio quello che i consumatori ritengono autentico. Creerebbe addirittura, come ha scritto Sharon Zukin in "L'altra New York", "una vibrazione simpatetica tra i consumatori e gli oggetti del loro desiderio".

Messa così può sembrare la solita formuletta d'oltreoceano. Però, a rifletterci bene, è proprio quello che capita quando si osservano molte delle strade più turistiche di Napoli. Il degrado che percepiscono i cittadini residenti, noi napoletani insomma, è spesso gradito dai cittadini temporanei, i turisti per capirci. Questa percezione fa la differenza tra chi denuncia tutto quello che non funziona in città e chi si gode queste storture come un frutto proibito, tanto non cambierà la sua vita. Per loro è autenticità, è kairos. I napoletani, però, corrono un rischio: confondere la presunta autenticità in identità. A questo punto può calare il sipario.
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