Sacrestia del Vasari, il Rinascimento ignorato di Napoli

Lunedì 1 Luglio 2013, 08:47 - Ultimo agg. 19 Marzo, 09:14
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Fa bene al cuore sapere che alcuni gioielli artistici di Napoli sono tra i più amati dai visitatori di tutto il mondo. Il Cristo Velato, certo. Le Sette opere di Misericordia, e vorrei vedere. Ma quanti turisti, e soprattutto quanti napoletani, vanno ad ammirare un capolavoro straordinario come la Sacrestia del Vasari nella chiesa di Sant'Anna dei Lombardi a Monteoliveto? Quanti?

Pochissimi. Eppure, è qualcosa che altrove creerebbe file interminabili, disposte a pagare un biglietto salato senza battere ciglio. Invece, a Napoli è gratuito e solo rari intenditori vanno a godersi questo pezzo di arte rinascimentale precipitato nel cuore barocco della città. E non è neanche in un luogo sperduto. In pratica, dirimpetto a piazza del Gesù Nuovo, accanto a piazza Carità. Alle guide turistiche basterebbe una leggera deviazione dagli itinerari collaudati per far scoprire agli stranieri un miracolo della pittura, al quale si aggiungono le meavigliose tarsie quattrocentesche che decorano le pareti.

Napoli è questa scoperta infinita, ma è una scoperta che troppo spesso ci neghiamo, per una forma inguaribile di masochismo. In tanti ignorano buona parte del patrimonio unico che la Storia ci ha affidato. Così accettiamo come un fatale destino che, persino, la facciata della chiesa venga imbrattata da scritte spray. E poi ci lamentiamo che tutto va a rotoli. Per rispettare bisogna conoscere. E amare.
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